Dramma familiare a Torino, moglie spara al marito, originario di Centuripe

TORINO (16 maggio) – Gli ha puntato la pistola contro e ha sparato. Lui è morto con un colpo alla testa. Si è concluso così uno degli ennesimi drammi familiari. A sparare Philomene Cambarau, 49 anni, originaria di Cocheren Moselle (Francia), la vittima Vito Paladino, 51 anni, originario di Centuripe (Enna). A far scattare la follia omicida l’ultimo violento litigio tra i due, una frase sui figli avrebbe fatto perdere la testa alla donna, che in passato aveva già denunciato il marito, da cui si stava separando, per minacce e lesioni. Dopo l’omicidio la donna è scappata ma è stata arrestata dai carabinieri del Comando provinciale di Torino, la tragedia è avvenuta intorno alle 11 per la strada, in via Valdellatorre, ad Alpignano, comune a circa 15 chilometri da Torino.

«Ho perso la testa, non sopportavo più le sue violenze» ha detto in lacrime la donna, assistita dagli avvocati Gianpaolo Zancan e Valentino Schierano, davanti al pm Vincenzo Pacileo. «Avevo con me la pistola perchè avevo paura – ha aggiunto la donna – quando mi ha detto che non gli interessava la sorte dei figli non ho capito più nulla». Philomene Cambarau, casalinga, e Vito Paladino, socio in una impresa edile con il fratello, era in fase di separazione ed abitavano già in due case diverse. Nel 2005 la donna lo aveva querelato per minacce e lesioni. L’uomo era stato poi denunciato.

Questa mattina il padre doveva incontrarsi con un figlio per un documento, poi c’è stato l’incontro la moglie e la situazione è degenerata. La donna è scappata subito dopo aver sparato. Era talmente agitata che ha lasciato le scarpe sul luogo dell’omicidio. Ma tutto si è svolto davanti a parecchi testimoni che hanno indicato subito l’autrice del delitto che è stata bloccata poco dopo dai carabinieri di Alpignano. Non aveva però con se la pistola. Qualcuno nel frattempo l’aveva nascosta nel cimitero di Alpignano ma è stata recuperata dai militari: nel tamburo c’erano sei bossoli esplosi.

Philomene Cambarau è piombata subito nel silenzio più assoluto. In stato di choc è stata portata all’ospedale di Rivoli dove ha cominciato a prendere coscienza di quello che aveva fatto. Quando è arrivata in Procura la donna è crollata. Tra singhiozzi e lacrime, ha ammesso le sue responsabilità ed ha raccontato di una vita fatta di liti e percosse con un marito che non amava i suoi figli. Almeno, questa è la sua versione.

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