Enna. ‘Operazione Sisters’ 5 arresti per droga a Villarosa e prostituzione minorile

Enna. Nelle prime ore di questa notte la Squadra Mobile ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Enna su richiesta di questa Procura della Repubblica, traendo in arresto le sottonotate cinque persone, indagate per come di seguito specificato:

· NICOSIA Santo, nato a Villarosa il 14/08/1968, ivi residente, pluripregiudicato, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S.;
· PITINI Stefano, nato a Enna il 03-01-1974, residente a Villarosa, pluripregiudicato;
· SALVAGGIO Rosario, nato a Enna il 26-06-1985, residente a Villarosa, pregiudicato;
· D’URSO Rosario Antonio, nato a Enna il 20-06-1978, residente a Villarosa, pluripregiudicato;
· CRAVOTTA Giacomo, nato in Francia il 31-05-1965 e residente a Villarosa, incensurato.
indagati per il delitto previsto dagli artt. 81 cpv, 110, 112, comma 1 n. 1 c.p., art. 73, commi 1 ed 1 bis lettera a) D.P.R. 309/90, perchè, agendo in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, acquistavano, trasportavano, cedevano e illecitamente detenevano sostanze stupefacenti del tipo hashish – marijuana. Commesso a Villarosa (EN) ed accertato dal mese di dicembre 2007 e fino al 7 febbraio 2008.
L’odierna operazione scaturisce dalle articolate e complesse investigazioni effettuate dalla Squadra Mobile su un presunto giro di prostituzione minorile (“Operazione Sisters”, eseguita nel febbraio c.a.), nel corso delle quali, oltre ad accertare gli abusi sessuali subiti da due sorelle minorenni con evidenti ritardi psichici, emersero incontrovertibili indizi su un traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente del tipo hashish, interessante i comuni di Enna e Villarosa (EN), attuato, in particolare, da Santo Nicosia.
Per quanto sopra venivano avviate autonome investigazioni di natura tecnica, tese a disvelare il giro di droga palesatosi nel corso dell’indagine originaria, all’esito delle quali, nel marzo scorso, veniva inoltrata all’A.G. una dettagliata informativa a carico dei suddetti con contestuale richiesta di adeguata misura cautelare.

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Si riporta quanto già pubblicato precedentemente:
16/02/2008 – Enna. A seguito di un’attività d’indagine per reati di natura sessuale commessi in danno di due minorenni, svolta da questa Squadra Mobile, nelle prime ore della mattinata odierna, ha dato esecuzione all’Ordinanza di Applicazione di Misura Cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Enna, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di C. G. cl. 59 e L. G. cl. 69, entrambi fruitori del reddito minimo d’inserimento, in quanto indagati in ordine al delitto di abbandono di persone minori o incapaci aggravato, poiché in qualità di genitori conviventi delle minorenni prima dette con la consapevolezza dello stato d’incapacità di queste ultime di provvedere a se stesse, le abbandonavano moralmente e materialmente, lasciandole libere di non frequentare gli istituti scolastici in cui erano iscritte o di presentarsi in ritardo all’inizio delle lezioni, lasciandole libere di girare, dal primo pomeriggio e fino alla serata, per le vie cittadine senza controllarne in alcun modo i movimenti e le frequentazioni, e senza contribuire in alcun modo alle loro esigenze economiche, al punto da determinare le due minorenni anzidette a compiere atti sessuali a pagamento con adulti.
Destinatario della medesima misura cautelare anche Leonardo Lo Vecchio Angelo, cl. 1940, incensurato, titolare del Bar ubicato all’interno del locale Palazzo di Giustizia, in quanto ritenuto responsabile del delitto di violenza sessuale continuata, consumata e tentata, poiché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante la dazione di somme di denaro pari a circa 10 Euro e con la consapevolezza dello stato d’indigenza delle minorenni prima dette, induceva queste ultime a compiere atti sessuali, abusando della loro inferiorità fisica e del loro evidente ritardo psichico, di cui il Lo Vecchio era pienamente consapevole.
Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, personale dell’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine di questa Questura, collaborato dalla Squadra Mobile operante, ha proceduto al trasferimento delle più volte menzionate minorenni, presso un’idonea struttura che possa sostenerle moralmente e materialmente, consentendone il recupero.
Dopo gli adempimenti di rito, i tre destinatari della misura cautelare sono stati accompagnati presso le proprie abitazioni per ivi rimanere a disposizione dell’A.G. mandante.

Enna. “Avevano ricevuto una segnalazione dal Tribunale per i Minorenni – dice l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Enna, Vittorio Di Gangi a proposito della vicenda delle due minorenni che si prostituivano – Le nostre assistenti sociali seguivano la famiglia ma, nonostante, la cosa fosse di dominio pubblico non avevano elementi che ci confermassero che le due si prostituivano. Come Amministrazione siamo, comunque, soddisfatti che le Forze dell’Ordine abbiamo messo fine ad una vicenda così triste che affonda le sue radici nella miseria”.

21/02/2008 – Enna. Sono durati circa un’ora e 40’ gli interrogatori di Angelo Leonardo Lo Vecchio, 68 anni, e dei genitori delle due minori, che sono agli arresti domiciliari perché accusati il primo di violenza sessuale nei confronti della ragazza sedicenne, ed i secondi di abbandono morale e materiale delle due figlie minorenni. Il Gip Pasqualino Bruno, alla presenza del Pm Marcello Cozzolino, ha voluto interrogare prima i genitori delle due sorelline, alla presenza del difensore, avvocato Michele Baldi, e successivamente Angelo Leonardo Lo Vecchio, il gestore del bar del palazzo di giustizia, alla presenza dei due avvocati difensori Giampiero Cortese ed Alessandro Faraci. Molto confuse e contraddittorie le risposte dei due genitori, che, angustiati da problemi finanziari, e dalla presenza di altri figli minori, riuscivano con grande difficoltà ad avere il controllo della situazione perché il primo problema era quello della sopravvivenza, soprattutto materiale, essendo il padre impegnato nei cantieri di servizio, mentre la madre, che ha difficoltà di deambulazione, è costretta a rimanere a casa per accudire agli altri figli. Una situazione familiare di grande precarietà morale e materiale, per cui era difficile che si potesse tenere il controllo di due ragazzine, che volevano ad ogni costo stare fuori. Più articolate e più precise le risposte di Angelo Leonardo Lo Vecchio, che ha confessato di avere avuto due contatti sessuali con la ragazza sedicenne, che non sapeva quale era la sua età, che era consenziente, quindi non c’è stata violenza sessuale, che non conosceva lo status di ritardo psichico della ragazza, mentre ha escluso che ci fossero stati contatti con la quattordicenne, che conosceva solo superficialmente. In effetti, ed è stato anche accertato dalle indagini degli agenti della Mobile, la ragazza quattordicenne, non ha mai avuto rapporti sessuali con uomini, ci sono stati dei tentativi, ma sono falliti tutti. Sulla base delle dichiarazioni fatte da Angelo Leonardo lo Vecchio, i due avvocati Cortese e Faraci, è probabile che tra oggi e domani presentino richiesta di rito abbreviato. Gli agenti della Mobile, coordinati dal vice questore aggiunto,Tito Cicero, continuano le loro indagini per identificare coloro i quali hanno avuto rapporti sessuali con la sedicenne. Intanto sia i due genitori che il gestore del bar del palazzo di giustizia rimangono agli arresti domiciliari.