Enna: Rapporti al ‘vetriolo’ all’interno dell’UDC

Enna. Che all’interno dell’Udc ci fossero delle “turbolenze” lo si sapeva da tempo ed ultimamente un gruppo consistente, guidato da Luisa Lantieri, attuale vice presidente della Provincia, Lorenzo Granata, consigliere provinciale, Mario Tedesco, consigliere comunale del capoluogo, e Antonio Cammarata, hanno contestato e protestato con una lettera “pepata” al segretario regionale del partito. L’esplosione è avvenuta ieri, quando un gruppo dirigente ha saputo, attraverso i manifesti, che per sabato prossimo, alle 17, è stato convocato il congresso comunale del capoluogo, ad insaputa dei contestatari, ma anche di chi ha le tessere del partito.
“La paura fa novanta” così recita un vecchio detto, ma nel caso del “Nostro” fa “novantadue” – esordisce Luisa Lantieri – cioè l’anno in cui l’onorevole Lo Giudice lasciò, non rimpianto, la politica attiva per riproporsi, dopo l’infausta parentesi Dantoniana, aderendo all’UDC, nelle vesti di ‘moralizzatore domenicale della politica’. Quasi un ventennio di digiuno non è evidentemente servito al “Nostro” per disintossicarsi da una stagione politica vissuta all’insegna della gestione del potere secondo i più stretti criteri dell’appartenenza e dell’osservanza“.
“Il ‘Lo Giudice pensiero’ – prosegue Luisa Lantieri, vulcanica dirigente dell’Udc – oggi si manifesta contestando agli organismi istituzionali provinciali di avere effettuato nomine non concordate (leggasi uomini non indicati dallo stesso). Vorrei ricordare all’onorevole Lo Giudice, che non perde occasione per ascrivere a suo merito il risultato elettorale, che nessuno dei candidati da lui proposti ha ottenuto suffragi, tali da determinarne l’elezione, e che solo la rinuncia di un consigliere eletto ha consentito ad un uomo a lui vicino di sedere in consiglio provinciale”.
Il riferimento è alla stessa Luisa Lantieri, che, accettando l’incarico di vice presidente, ha consentito a Francesco Comito di entrare in consiglio. L’onorevole Lo Giudice procede, non si sa quanto legittimamente, alla convocazione e svolgimento dei congressi sezionali di partito – prosegue Luisa Lantieri – invitando solo i tesserati che a lui fanno capo ed escludendo gli altri iscritti al partito. Forse ciò in nome del tanto sbandierato rinnovamento o meglio della ‘moralizzazione’ della politica…… Certamente di tale ‘moralizzazione’ della politica, ci sentiamo di dire, nessuno ne sentiva il bisogno. Dal momento in cui è stato nominato commissario provinciale dell’Udc si è assistito allo svilupparsi di un disegno tendente alla creazione di un gruppo di ‘osservanti’ di democristiana memoria, attraverso cui impadronirsi di uno strumento ‘il Partito’ per potere ripercorrere strade e riprendere ruoli di antica memoria”.
Per Luisa Lantieri, che ha trovato conforto negli altri componenti del gruppo “dalle elezioni in poi nessun organismo di partito è stato più attivato. Infatti ne la direzione, ne il comitato provinciale sono stati più convocati come invece puntualmente avveniva prima delle elezioni. “Tale comportamento – conclude Lantieri – ha determinato la reazione di tanti dirigenti di partito che si è concretizzata in un documento in cui si chiede la sostituzione del commissario con un organismo effettivamente “super partes”. Si contesta la modalità del tesseramento e la convocazione del congresso di Enna ed il gruppo di contestazioni è deciso, anche, ad interessare l’autorità giudiziaria, se necessario.

——-
Gli attacchi nei confronti del coordinatore provinciale dell’Udc, Calogero Lo Giudice, da qualche tempo a questa parte, conferma, come sostengono alcuni, “che in certi ambienti della politica ennese si incomincia ad avere il fiato corto”. La posizione di Lo Giudice sulla questione morale, l’invito alla classe dirigente ennese più volte fatto attraverso le pagine anche del nostro giornale, di cambiare modo di intendere la politica, di fare della crisi, come del testo lo stesso Capo dello Stato esorta a fare, l’occasione di cambiare in meglio il nostro Paese, forse a qualcuno non piace: da qui gli attacchi per metterlo fuori gioco. Ma sono in molti però che non ci stanno. A questo proposito, l’ufficio politico provinciale del movimento “ La Rosa Per L’Italia “, riunitosi nella mattinata di ieri, ha espresso “solidarietà al commissario provinciale dell’UDC per i continui attacchi cui è costretto, soprattutto a mezzo stampa”, riconfermando “stima e fiducia per l’opera meritoria che sta svolgendo nel panorama politico della provincia di Enna e per aver posto per primo la “ Questione morale” , oggi condizione essenziale e indispensabile per ridare regole certe al fare politica e nei rapporti con gli altri partiti e movimenti”. Esprime anche –si legge in una nota- “la convinzione che deve essere accelerato il processo di formazione della Costituente di Centro, rendendo protagonisti gli amici che nelle diverse realtà provinciale di Enna hanno animato e animano il movimento. Quindi, si rammarica “per il rinvio del congresso provinciale per la costituzione dell’Unione di Centro e per il mancato svolgimento dei congressi sezionali, passo primario per dar vita attiva alla nascita del nuovo soggetto politico e per rivitalizzare il nostro quotidiano impegno nella politica e dare un esempio concreto ai giovani che si sono avvicinati e vogliono guardare alla politica come fatto sociale e non personale, in vista soprattutto dei prossimi appuntamenti elettorali per i rinnovi del Parlamento Europeo e delle amministrative comunali di Enna”. Il Coordinamento de “La Rosa per l’Italia” dà, infine, “mandato al vice Coordinatore provinciale del movimento (Claudio Faraci), per dar corso a tutte le iniziative che si rendono necessarie per accelerare la fase della Costituente di centro, in vista della assemblea nazionale rappresentativa di tutte le componenti”.
GL