Enna. Miniera Pasquasia, critiche da consiglieri provinciali PD

Dopo le esternazione del vice presidente vicario del consiglio provinciale, Alfredo Colianni,sul problema della miniera di Pasquasia, i consiglieri del Pd Mario Alloro e Mimmo Bannò hanno presentato un’interrogazione che riguardano le problematiche, legate alla miniera di Pasquasia, dopo la costituzione della Commissione Speciale. I compiti demandati alla commissione sono “compiti di studio e di approfondimento di tutta la problematica riguardante la miniera di Pasquasia con particolare riguardo allo stato attuale ed alle potenzialità future;nella stessa delibera viene previsto che i lavori della Commissione andranno portati a termine entro sei mesi con presentazione di una relazione finale al consiglio Provinciale”.
Mario Alloro e Mimmo Bannò sono intervenuti perché il presidente della Commissione, Giuseppe Regalbuto, parla della eventualità di una “riapertura del sito minerario di Pasquasia”, nonché della eventualità di destinare tale sito alla ricerca ed addirittura si parla di un non meglio specificato modello Pasquasia ed inoltre lo stesso presidente di commissione avrebbe dichiarato che faranno parte della commissione anche i Presidenti della Provincia e del Consiglio provinciale di Caltanissetta nonché un rappresentante dell’Arpa, senza che ciò sia stato deliberato dal consiglio provinciale. “Da notizie assunte – scrivono Alloro e Bannò – pare che lo stesso presidente Regalbuto abbia consumato, nella qualità, atti aventi rilevanza rappresentativa esterna, in contrasto con l’art. 32 dello statuto che conferisce tale potere di rappresentanza solo al presidente della Provincia. La Commissione speciale istituita dal consiglio provinciale rappresenta uno strumento snello e operativo che viene attivato dal consiglio allorquando tale organo ritiene utile procedere ad approfondimenti sulle tematiche ricadenti nella propria sfera di competenza, fermo restando che la commissione debba a conclusione riferire al consiglio, unico organo deputato ad assumere scelte politiche”. Il sito minerario è di proprietà dell’Italcali, il cui pacchetto azionario è detenuto al 51% dalla Regione Siciliana e ed è pendente tra gli azionisti un contenzioso per centinaia di miliardi delle vecchie lire. “Appare francamente strano – proseguono Alloro e Bannò – che, in una situazione talmente delicata, la Commissione, dopo avere consumato appena una seduta, sostanzialmente di insediamento, sia nelle condizione di prefigurare, per bocca del suo presidente e senza che lo stesso fornisca dati oggettivi a supporto, scenari di riapertura del sito minerario di Pasquasia, chiuso da decenni”.