Comune Enna dovrà essere risarcito da cooperativa edilizia ‘Giunone’

Enna. Si conclude dopo otto anni una causa civile che vede il comune capoluogo, difeso dall’avvocato GianPiero Cortese, chiedere alla società cooperativa edilizia “Giunone” di Enna, in liquidazione coatta amministrativa, in persona del commissario liquidatore, rappresentato dall’avvocato Valentina Di Vita, la somma di un miliardo e 700 milioni delle vecchie lire (877.976 mila euro), di cui è creditore in forza dell’atto di transizione stipulato con l’espropriato Mario Termine e rappresentata la somma come indennità per l’esproprio dei terreni, occupati dalla cooperativa e sulla quale sono stati costruiti ben 90 alloggi, che si trovano ad Enna bassa, lungo la statale 117 bis, proprio di fronte ai negozi di Bruno Euronic. Il collegio giudicante composto dal presidente, Giovanni Russo, dal giudice Elisabetta Mazza, e dal giudice relatore Maria Militello, una volta sentiti i procuratori delle due parti ha pronunziato la sentenza che ammette il comune capoluogo al passivo della società Cooperativa edilizia “Giunone”, in liquidazione coatta amministrativa per la somma di 877.976 mila euro, condanna la cooperativa a pagare le spese processuali in a favore del comune di Enna nella misura di 5.740 euro. Tenuto conto che la cooperativa è fallita è probabile che il comune si debba rivalere nei confronti dei 90 proprietari, ognuno dei quali dovrebbero pagare 97.552 mila euro più una parte delle spese legali. Ovviamente la somma da pagare è salita a questa cifra elevate perché i giudici anni ammesso la rivalutazione della somma perché il contenzioso risale al settembre del 2001, quando il comune di Enna chiedeva al giudice delegato di essere ammesso, al rango privilegiato, nel passivo della società “Giunone” in liquidazione coatta amministrativa. Dall’altra parte, invece, veniva evidenziato che la richiesta del credito da parte del comune era inammissibile perché l’atto di transizione era stato stipulato con gli eredi dell’espropriato Mario Termine e non con i soci della cooperativa Giunone. Inoltre il difensore della cooperativa eccepiva la infondatezza della pretesa creditoria in quanto il costo degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria erano stati sostenuti dalla cooperativa Giunone. Successivamente, nel novembre del 2007, il giudice delegato disponeva una consulenza per accertare il valore dell’area e l’indennità dovuta in caso di regolare procedura di esproprio. I tecnici incaricati, ingegnere Liborio Mario Bruno e il geometra Adriano Musumeci hanno accertato che il valore dell’area interessata dai 90 alloggi (complessivamente 21.110 metri quadrati) in posizione privilegiata ad Enna bassa ammonta ad un miliardo e 210 milioni di vecchie lire (625.124 euro). Questa somma va maggiorata della rivalutazione, trattandosi di un debito di valuta e degli interessi compensativi, arrivando al miliardo e 700 milioni di vecchie lire.

—-
Da un rappresentante della coop. Edilizia Giunone in liquidazione Coatta Amministrativa riceviamo a chiarimento: “La vicenda risale al 2001 quando il comune si costituì, chiedendo di essere ammesso al passivo per € 877.976,73 citando in giudizio la cooperativa. A seguito dell’opposizione da parte del Commissario Liquidatore sono trascorsi 8 anni per il pronunciamento da parte del Tribunale di Enna, che ha ammesso al passivo il Comune per la somma originariamente richiesta, motivando la decisione con il fatto che dalla convenzione stipulata tra le parti si evince che il prezzo della concessione è pari al prezzo di acquisizione dell’area e quindi il prezzo pagato dal Comune per l’acquisizione dell’area deve essere rimborsato dalla cooperativa. Ora il Comune non potendo essere soddisfatto dalla per mancanza di massa attiva, poiché la cooperativa è stata sciolta e posta in liquidazione coatta, potrebbe attivare una procedura giudiziaria per rivalersi singolarmente sui 90 soci, di cui alcuni sono deceduti ed altri hanno venduto gli alloggi, senza contare che una palazzina di sei alloggi è stata sgomberata alcuni anni fa poiché inagibile. Il Commissario Liquidatore in attesa di acquisire la sentenza, si riserva di acquisire elementi all’Assessorato Regionale alla Cooperazione e prossimamente chiederà un’incontro con il Sindaco. La vicenda non appare quindi di facile soluzione e si profilano sicuramente tempi lunghi per la probabile impugnativa presso la Corte di Appello”.