Enna. Comunisti Italiani in piazza domenica

Enna. “Davanti ad una forte crisi del sistema capitalistico e liberista il governo propone ricette vecchie e indecenti: carte di credito per poveri come ai tempi fascisti, ulteriori privatizzazioni caricando i debiti sulle spalle dei contribuenti e dei lavoratori (vedi Alitalia), tagli alla scuola, all’università e alla ricerca pubblica, smantellamento servizi sanitari e sociali pubblici” così Gaspare Di Stefano – segretario P.d.C.I. Federazione di Enna. Che continua: “I Comunisti Italiani hanno presentato 5 proposte di legge per affrontare alcuni aspetti della grave crisi che sta investendo l’economia del nostro paese e principalmente il mondo del lavoro, per sostenere realmente i salari e combattere chi ha interesse a dividere i lavoratori.
Bene fa la CGIL a non firmare gli accordi per un nuovo modello di contratto sindacale che tende a tagliare salari, ridurre la democrazia nei luoghi di lavoro e a trasformare i sindacati in soggetti completamente subalterni ai padroni. Bene fanno le categorie della fiom e della funzione pubblica della CGIL ha indire uno sciopero il 13 febbraio contro il governo, tentando così di ricomporre lavoratori pubblici e privati.
Bene fanno i lavoratori inglesi a chiedere ai lavoratori italiani della Irem di mettersi insieme nella lotta contro le gabbie salariali europee.
La federazione di Enna dei Comunisti Italiani sarà in alcune piazze dei comuni della provincia ennese domenica 8 febbraio per avviare la raccolta delle firme per chiedere al parlamento di discutere e approvare 5 leggi:

1. per la difesa e il rilancio della scuola pubblica: maggiori risorse e nessun finanziamento alle scuole private, nel rispetto della Costituzione; contro il maestro unico, obbligo scolastico fino a 18 anni, gratuito e con presalario per i meno abbienti.
2. difesa del salario: introduzione di una nuova scala mobile per adeguare salari e pensioni al reale costo della vita.
3. contro la precarietà: introduzione per legge di un salario minimo orario garantito di non meno 8 euro all’ora.
4. diritto alla casa: un nuovo equo canone e ingenti investimenti per le case popolari e per la loro manutenzione.
5. conflitto di interessi: proposta di ineleggibilità al Parlamento per chi ha interessi economici rilevanti tali da condizionare l’esercizio delle funzioni pubbliche, in caso di conflitto di interesse decadenza per il presidente del Consiglio e i Ministri che non optano per l’alienazione dei beni o rinuncia della carica”.