Assoutenti Enna. Rifiuti/Sentenza CGA: “Le motivazioni che danno ragione ai cittadini”

Enna. E’ stata depositata la sentenza che chiarisce le motivazioni dell’accoglimento dell’appello.
Vittoria su tutti i fronti per i cittadini che hanno visto riconosciute le loro legittime ragioni.
Ecco le motivazioni, commentano gli avvocati Fabrizia Segreto e avv. Maria Forno, che hanno seguito negli anni la vicenda dei rifiuti, prima insieme all’avv. Salvatore Faraci:

1) Illegittimità della delibera dell’Assemblea ordinaria della Società Enna Euno SpA dell’11.12.2006,con cui è stata approvata la tariffa per gli anni 2006/2007, per violazione dell’art. 238 D.lgs 152/06;
Per il combinato disposto dei commi, 3, 6,11 del citato art. 238 del testo unico sull’ambiente, è esclusa la sussistenza , in capo alla società d’ambito, del potere discrezionale della tariffa, neppure in via provvisoria, prima dell’emanazione del regolamento di cui al comma 6; pertanto è esclusa l’applicabilità della tariffa, con la reviviscenza della TASSA per la raccolta dei rifiuti, anteriormente fissate dai Comuni.

2) Medesima conclusione per i poteri del Commissario per l’emergenza rifiuti: l’esegesi rigorosa e restrittiva delle disposizioni straordinarie non consente di affermare che la tariffa commissariale per il servizio di gestione dei rifiuti possa essere autonomamente fatta propria dalle società d’ambito; dunque è solo ciascun Ente locale, diversamente dalla società d’ambito, che ha il regime impositivo per il servizio di gestione dei rifiuti. Se e finchè non vi sia la normativa appositamente adeguata per il territorio di ciascun comune resta in vigor la tassa sui rifiuti da ultimo fissata.

3) Relativamente all’affidamento a Sicilia Ambiente, viene sancito dal massimo consesso di Giustizia Amministrativa, l’illegittimità di quest’ultimo, per la mancanza dei requisiti del cosiddetto affidamento in house, in particolare la totalitaria partecipazione pubblica, per la presenza del COSIAM, fino alla data dicembre 2006 e poi dell’URPS, Associazione di diritto privato,come specificato nello Statuto.

Il Presidente di Assoutenti, Pippo Bruno, così commenta la sentenza: ”Un importante risultato che rappresenta il punto di partenza per costruire un sistema virtuoso del servizio pubblico essenziale, quello dei rifiuti, che deve essere efficace, efficiente, ma soprattutto a prezzi equi.
Purtroppo è stata necessaria una sentenza, che è l’epilogo di una lunga battaglia legale, con grandi difficoltà e strumentalizzazioni, da soggetti, che oggi non avendo a cuore il bene comune, tentano inutili e strumentali speculazioni. Auspichiamo per il futuro una migliore collaborazione con le Istituzioni, evitando inutili contrapposizioni, che poi si risolvono in una guerra tra poveri. Festeggeremo la nostra vera vittoria, quando riusciremo ad avere un servizio, per cui i cittadini potranno finalmente un tributo equo e legittimamente determinato dall’organo competente, il Consiglio comunale, quando potranno vivere in città pulite, e i lavoratori, che seppur illusi nel loro diritto fondamentale al lavoro, potranno ricevere, il sacrosanto riconoscimento dei loro diritti contrattuali”.