Enna. Ingenti i danni della Panoramica Sp28

Enna. Ieri mattina gli ingegneri Antonio Castano e Gaetano Alvano, addetti al settore “Viabilità” della Provincia regionale si sono portati a Palermo per incontrare il responsabile regionale della Protezione Civile, ingegnere Salvatore Cuocina, al quale hanno portato una dettagliata relazione e le foto di quanto avvenuto sulla provinciale “28”, detta la Panoramica, dove, a causa delle piogge di dicembre e gennaio, sono crollate due campate e dove si registrano anche altri problemi di stabilità negli altri viadotti in muratura di questa strada che collega la statale 121 con l’ingresso nord-ovest del capoluogo ennese. Nella relazione, portata a mano dai due ingegneri Castano ed Alvano, è evidenziato che il crollo pare sia stato causato da una perdita di portanza del terreno sui cui poggiava la pila di mezzeria, che quasi sicuramente ha subito una rototraslazione verso monte, trascinando la volta di valle ed in contemporanea ha schiacciato la volta di monte, determinando così il crollo delle due campate. Si è trattato di un fenomeno, che non ha avuto segnali premonitori, ma provocato improvvisamente. Meno male che la strada era chiusa per lavori sulle pendici, perché in caso contrario sarebbe stata una tragedia. Per l’ufficio tecnico della Provincia è probabile che ad essere coinvolte potrebbero essere le strutture immediatamente adiacenti alla zona del crollo, per effetto della mutua assistenza tecnica tra le parti, tanto è vero che ci sono già delle manifestazioni di fessurazioni nel manto stradale immediatamente a valle; laddove, verso la parte terminale, ci sono due campate che sembrano avere fatto dei movimenti, quindi da controllare. Insomma il danno potrebbe essere più consistente di quanto si pensava ad una prima stima perché ad essere coinvolte sono le campate degli altri impalcati. E’ stata programmata una linea operativa che prevede diversi interventi a cominciare dalla messa in sicurezza della struttura immediatamente vicina alla zona di crollo; la pulizia del tratto di pendici interessate dal crollo, allo scopo di esaminare le condizioni del pendio; sistemazione idraulica e regimentazione delle acque piovane provenienti da monte per salvaguardare la strada; effettuare una campagna di verifiche geologiche e geotecniche che dovrà essere estesa a tutto il viadotto per determinare con certezza le case del crollo e quali possono essere le soluzioni possibili; verifica delle condizioni statiche dei manufatti esistenti; effettuare interventi per consolidare l’esistente; ricostruzione del viadotto crollato, andando a rispettare il regime vincolistico e paesaggistico che è in atto vigente. Ovviamente per il crollo del viadotto non si deve muovere solo la parte tecnica, ma anche quella politico-amministrativa perché ci vogliono milioni di euro per sistemare una strada che ha la sua importanza per la viabilità cittadina e provinciale. Nella prima stima si parla di quattro milioni di euro, ma ovviamente i tecnici del settore “viabilità” della Provincia regionale aspettano indagini più approfondite prima di poter dire con certezza quale è l’entità del danno.