Rifiuti/Enna. AD il servizio deve tornare ai Comuni

Enna. Riceviamo la seguente lettera aperta di Franco Ferragosto della segreteria provinciale di Alternativa Democratica, relativamente la problematica: rifiuti:
“Cittadini della provincia di Enna, nel totale silenzio da parte di tutti gli organismi politici provinciali in merito alla annosa e spinosa questione dei rifiuti che ha trasformato le nostre città in un deposito maleodorante di spazzatura, nella totale indipendenza partitica del movimento che ho l’onore di rappresentare in provincia, sento l’obbligo di informare le nostre comunità di quanto sta accadendo in modo che ognuno possa prenderne coscienza autonomamente e, quindi, trarne le debite conseguenze.
Come è ormai risaputo la magistratura amministrativa ha dato la definitiva sentenza in merito alla richiesta che a suo tempo è stata presentata per l’annullamento delle bollette della tassa di igiene ambientale e il relativo depennamento delle tariffe stabilite dall’ATO rifiuti, autonomamente senza il conforto delle deliberazioni dei consigli comunali e finalizzate, esclusivamente, ad un tentativo maldestro di appianare l’enorme deficit che una gestione, allegra e scriteriata, aveva prodotto.
L’assemblea dell’ATO, di cui fanno parte tutti i sindaci in carica dei comuni e il presidente della provincia, a suo tempo ha affidato il servizio, in un modo definito dal CGA illegittimo, alla società Sicilia Ambiente, trasferendo a questa le mansioni, le maestranze e i mezzi che, prima, si appartenevano ai comuni.
Da quel momento le cose sono precipitate e i nostri centri sono diventati dei veri porcili maleodoranti e l’unica cosa che è stata ottimizzata, con la nuova gestione, è stata soltanto la dimensione delle bollette che ci sono state recapitate.
La logica avrebbe suggerito che, preso atto della cattiva e fallimentare gestione messa in pratica da questa società nonché della definitiva decisione del CGA, l’assemblea nel suo plenum avrebbe immediatamente definito una nuova direttrice da seguire per evitare il collasso definitivo del servizio e che, nello stesso tempo, i parlamentari regionali e nazionali, democraticamente eletti per la tutela ed a controllo del territorio e degli interessi legittimi dei suoi abitanti, avrebbero preso un forte e corposa determinazione per far sì che lo sconcio avesse finalmente fine.
Ebbene, cari comprovinciali, nulla di tutto questo!
L’assemblea dell’ATO, con tutti i suoi componenti (tutti i Sindaci delle nostre città, ed il presidente della provincia) ha iniziato a discutere per trovare il modo per riaffidare il servizio alla stessa società, nonostante lo sfacelo prodotto e nonostante le innumerevoli inadempienze contributive nei riguardi degli enti assistenziali e previdenziali (INPS, INAIL etc.); nello stesso tempo i deputati eletti a nostra rappresentanza hanno dichiarato forfait, in merito, e, in assoluta latitanza, non fanno sentire nessuna parola nel merito.
Un grave allarme è stato diramato, con la complicità di qualche sindacato compiacente e colluso, tra gli operatori del servizio con la motivazione che, nel caso di non proseguimento dell’affidamento alla società, avrebbero rischiato il licenziamento (addirittura sono state inviate lettere di prelicenziamento!).
Giova ricordare, di nuovo, che la cessione in comodato d’uso dei mezzi, nonché il trasferimento per comando degli operatori, come è avvenuta nel caso dell’affidamento, è assolutamente reversibile, per cui nel caso opinato del ritorno del servizio ai comuni, che, sino a prova contraria, lo hanno sempre svolto con oculatezza e serietà, tutti mezzi e gli operatori dovranno ritornare in carico ai comuni con nessuna perdita in termini di posti di lavoro, per cui nessun allarme giustificato può essere diramato.
La verità vera è che l’allarme reale deve essere per tutti i favoriti e gli assistiti da tutti i partiti politici che hanno usato questa opportunità conferita da una norma legislativa per fare favori agli amici con assunzioni selvagge e dirette, spesso non giustificate, e senza gli opportuni concorsi; ai partiti ed ai loro esponenti nel territorio deve essere rispedita la palla ed a loro spetta il compito di trovare le soluzioni per non rimandare a casa gli assistiti dal potere.
E’ arrivato il tempo in cui i signori sindaci, eliminata la ventilata paura di danneggiare gli operatori del servizio, prendano, finalmente ed autonomamente, la decisione di riappropriarsi del servizio per ridare la pulizia ai nostri centri, anche con accordi di consorzio tra più comuni in modo da diminuire la spesa a carico dei cittadini, lasciando alla Provincia il compito della gestione delle discariche autorizzate. Questo è quanto per opportuna conoscenza vi propongo; a voi le scelte e la parola!”.
Franco Ferragosto