Enna. Solidarietà Assostampa provinciale e ViviEnna per la collega Cristina Puglisi di Nicosia

Enna. “Ancora una volta la vigliaccheria e il tentativo di spaventare un giornalista nel pieno delle sue funzioni di cronista vengono fermamente condannati dalla segreteria provinciale dell’associazione della stampa. In una nota, il segretario provinciale Ivan Scinardo, esprime piena solidarietà alla collega di Nicosia, corrispondente del Giornale di Sicilia, Cristina Puglisi.” Auspichiamo indagini immediate per risalire al o ai responsabili del vile gesto del danneggiamento delle autovetture della collega e della madre, ha dichiarato Scinardo. Nella nostra provincia, non essendoci le redazioni dei quotidiani, i collaboratori sono costretti a svolgere la professione sulla strada con pochi mezzi e senza tutele. Ecco perché il sindacato unitario è vicino ai tanti colleghi che per pochi euro mettono a rischio la loro incolumità, subordinando, come nel caso della giornalista Cristina Puglisi, gli interessi economici alla ricerca della verità”. E’ la nota ufficiale dell’Associazione Assostampa, segretario Ivan Scinardo, di solidarietà alla collega Cristina Puglisi.

La redazione di ViviEnna si associa, può capire quanto ‘ricevuto’, nello stesso giorno in cui il massimo consesso civico di Nicosia doveva discutere su un articolo pubblicato sul quotidiano Giornale di Sicilia, del 6 febbraio 2009, che a dire di molti aveva dato fastidio.
Non ci sogniamo minimamente collegare quanto pubblicato con quanto accaduto, però si è ritenuto opportuno riportare il testo della pubblicazione.

Nicosia. Consiglio avanti a “passo di lumaca”. Sei sedute per esitare ventuno punti – Lentezza inspiegabile. E nonostante la “macchina” funzioni male, il gettone di presenza dal quale sono esclusi presidente e vice, viene garantito.

Sei seduta consiliari per esperire 21 punti all’ordine del giorno, rendono la cifra della lentezza dell’organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo della città. Nonostante la lentezza il gettone di presenza ai consiglieri, dal quale sono esclusi presidente e vicepresidente che possono contare su un’indennità di carica, è garantito ad ogni seduta consiliare.
Nello specifico le sei sedute sono servite per discutere delle problematiche del consiglio circoscrizionale di Villadoro che rischia di essere cancellato dalle recenti normative in materia. Della riqualificazione dell’area di Santa Domenica, della predisposizione di variante al Prg, del fenomeno dell’abbandono di elettrodomestici, rifiuti ingombranti e tossici in aree non autorizzate. Della chiusura pomeridiana dell’ufficio postale centrale di via Bernardo Di Falco e del mancato recapito delle bollette per disservizi. Problematiche, quindi, di grande interesse per la città tutte risolte con atti di indirizzo, documenti di solidarietà alle azioni intraprese dall’amministrazione comunale. Ma se si tiene conto che all’ordine del giorno erano anche 7 debiti fuori bilancio, tutti approvati in un’unica seduta, i continui slittamenti sono serviti a far trattare al consiglio un punto per ogni seduta. “Nell’ultima seduta – spiega il presidente del consiglio Luigi Bonelli (quella del 4 febbraio ndr) – abbiamo votato all’unanimità a sostegno delle azioni intraprese dall’amministrazione comunale per far riaprire l’ufficio postale centrale nel pomeriggio e quindi abbiamo votato un documento affinché si dirami un comunicato stampa sulle azioni intraprese dal sindaco Antonello Catania. Nell’ultima seduta – continua Bonelli – abbiamo esaurito tutti i punti”.
Il costo del consiglio, nel bilancio comunale non è una voce fissa ma varia in base al numero di sedute. La partecipazione ad una seduta consiliare vale 61,50 euro lorde, come stabilì lo stesso consiglio a luglio 2008, quando a due anni dall’ultimo adeguamento, arrivarono gli aumenti per i gettoni di presenza per adeguarli al decreto assessoriale del precedente 29 febbraio scorso, a firma dell’assessore regionale alle politiche sociali e autonomie locali. Allora si parlò di un adeguamento “obbligatorio per legge” calcolato al minimo, mentre invece sui continui aggiornamenti delle sedute la legge non prevede alcun “obbligo”.