Enna è….(v)viva!

Enna. E’ un viaggio nell’anima che emoziona e fa vibrare il cuore a distanza di dieci anni dalla morte del cantautore genovese Fabrizio De Andrè rivisitato a Enna, nello splendido e rinnovato scenario del multisala del Grivi, magistralmente diretto dall’imprenditrice Cettina Emmi. Un luogo – simbolo del centro storico ennese che rivive attraverso l’energia di 48 talenti musicali che per la prima volta hanno dato vita ad un evento, promosso dal centro socio-culturale “Igino Giordani”. In apertura il conduttore, Massimiliano Cantalupo, esperto conoscitore della figura di De André, ha voluto evidenziare la finalità del centro: diffondere la cultura dell’unità, della fratellanza, dell’amore e del “dare”. Si perché contrariamente a quello che si può pensare, Enna avvolta dalla nebbia costante che spesso invade con l’ignavia e il torpore, molti cittadini, è viva, è pulsante ed è capace di generare operazioni culturali di alto livello, come “Faberaccontando”. L’evento, che ha fatto registrare il tutto esaurito, per volontà del presidente del centro Maurizio Bruno,diventerà un appuntamento fisso ogni anno per i giovani musicisti ennesi che insieme vorranno esprimere il loro talento ed essere apprezzati dai loro concittadini e non, come spesso accade, realizzarsi fuori. “Nemo profeta in patria” si dice ma assistere all’esibizione di questi meravigliosi artisti, dal più piccolo, che frequenta la quarta ginnasio al più grande, il “capopolo” Dino Caruso, trent’anni di Elicriso, che hanno ballato e cantato sul palco del Grivi, è stata una emozione. I testi, cuciti abilmente dalla splendida voce narrante dell’attore e regista ennese Andrea Trovato, trasferitosi ormai a Roma per realizzare la sua carriera, hanno calamitato il pubblico in una immersione profonda nei ricordi che hanno segnato le storie di gente comune, spesso ai margini della società. Veri e propri componimenti poetici oggi inseriti anche in diverse antologie scolastiche di letteratura. E, per parafrasare il maestro De Andrè, l’ essenza delle persone conta più delle azioni e del loro passato. E nonostante i vocalist abbiano chiesto spesso scusa a De Andrè, al termine delle loro originali esibizioni, con riarrangiamenti talvolta criptici come il sound sperimentale dei Nen.T.E. ( Gaetano Fontanazza e Ermanno Modeo), il risultato finale è stato davvero sorprendente. Ha colpito per limpidezza e qualità sonora la splendida voce della giovanissima Luana Gravina, salita sul palco con una decina di coetanei tutti bravissimi negli strumenti musicali. Una sorta di contro festival di Sanremo, per dimostrare che si può fare dell’ottima musica anche dal più piccolo capoluogo d’Italia. Vorrei abbracciarli tutti questi musicisti, la gran parte sono compagni d’infanzia, ma di uno in particolare ne sono orgoglioso e se esiste l’essenza più vera della parola “talento” questa è da incollare a Mario Incudine. Ogni commento alle sue performance artistiche e musicali risulterebbe banale. Voglio ricordali tutti gli artisti con i brani che hanno eseguito: Ali Babà (Un giudice), Elicriso (Via del campo, Dolcenera), Nen.T.E. (Khorakhanè, Amore che vieni amore che vai), 10 hp (Bocca di rosa, Don Raffaè), Luana Gravina & band (La canzone di Marinella, Il sogno di Maria), Mario Incudine & Terra (Creuza de mà, Princesa), Petri ca addumunu (Desamistade, Geordie), Dem (Fiume Sand Creeck, Geordie). La manifestazione ha avuto il patrocinio morale della Fondazione De Andrè, presieduta da Dori Ghezzi e il contributo della Provincia di Enna. Complimenti!

Ivan Scinardo