Enna.L’ex Consigliere provinciale Pruiti su Ato rifiuti: ‘Protervia’

Enna. L’ex Consigliere provinciale Sebastiano Pruiti, sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei cittadini, ritorna ad inserirsi nel dibattito sull’Ato Rifiuti, con la seguente dichiarazione: “Da notizie di stampa apprendiamo che il Commissario, ex sindaco di Cerami ex amministratore dell’Ato EnnaEuno, relativamente alla sentenza del CGA fa presente “mi piegherò alla sentenza del CGA perché è una bruttura giuridica e giudiziaria, lesiva…… nel sistema Ato rifiuti”.
In queste poche parole si dimostra la determinazione, la protervia con cui negli anni Sindaci, Amministratori e la mala politica hanno creato il carrozzone per soddisfare la clientela ed il nepotismo di famelici politici di destra e del cosiddetto centro-sinistra. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: bollette fuori controllo, operatori ecologici che percepiscono il salario a singhiozzo, contributi Inail e INPS non versati, debiti (al 31 dicembre 2007) oltre 70 milioni di euro, insomma un disastro annunciato da anni ma, a causa del trasversalismo affaristico, impossibile da bloccare. Ricordiamo che fino alla fine del 2006 tutti i sindaci hanno votato all’unanimità quanto oggi il CGA ha definito illegittimo.
Ed ancora sono lì a ringhiare come cani a cui sottraggono l’osso.
Proprio “un sistema” così come lo ha definito il liquidatore Ragonese, “un sistema” finalizzato alla spartizione clientelare di prebende ed incarichi, il cui conto è stato pagato dai cittadini.
Nell’ultima campagna elettorale il centro destra gridava allo scandalo della politica del centro sinistra e prometteva la soluzione del problema. I cittadini ci hanno creduto ed il centro destra ha vinto le elezioni, ma dopo la musica è cambiata.
L’enfasi della denunzia si è infranta nella politica dell’inciucio.
I Sindaci, che dal 30 giugno, data ultima per la presentazione del bilancio della società EnnaEuno, sono stati tranquilli ad aspettare gli eventi mentre sarebbe stato loro dovere intervenire prima chiedendo il deposito dei registri al tribunale visto il suddetto inadempimento ed eventualmente costituirsi parte civile per i danni causati dal ritardo nell’approvazione del bilancio della società.
Ma il bilancio è stato approvato solo il 16 gennaio 2009, in contrasto peraltro all’art. 2426 comma 8 del cod. civ., che recita “ devono essere inseriti in bilancio i crediti esigibili”. Quelli inseriti in rendiconto erano in gran parte non esigibili perché riguardanti somme per le quali i contribuenti avevano vinto i ricorsi in commissione tributaria. Il bilancio è stato approvato con la complicità di alcuni sindaci che furbescamente sono usciti dall’aula al momento del voto.
Altro punto dolente: perché si è scelto un commissario liquidatore che è corresponsabile del disastro creato prima nella qualità di socio e successivamente nella qualità di amministratore? si sono chiesti i sindaci a cosa vanno incontro avvallando queste pratiche?
Ci appelliamo ai sindaci, a cui speriamo stiano a cuore gli interessi dei cittadini, affinché si costituiscano parte civile nei confronti dell’ATO, tenendo conto del fatto che il mancato deposito dei registri contabili provocherà un aggravio dei costi!”.