Enna: Spontanee dichiarazioni dei tecnici sul crollo della Panoramica in Procura

Enna. Ieri mattina gli ingegneri Antonino Castano e Gaetano Alvano, il geometra Enrico Argento si sono presentati in Procura della Repubblica per rilasciare delle dichiarazioni spontanee sul crollo del ponte della strada Panoramica, avvenuto il 10 febbraio, quando la strada era stata chiusa per controlli ed interventi sui danni provocati dal maltempo. Proprio la chiusura della strada era avvenuta a seguito delle piogge abbondanti del mese di gennaio, che aveva provocato l’indebolimento delle pendici ed anche della sede stradale. Per ulteriori e significativi accertamenti i responsabili del settore decidere di chiudere la strada in maniera definitiva in attesa di ulteriori accertamenti. La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per constatare se esistono delle responsabilità su quanto accaduto ed ha incaricato l’ispettorato forestale ad effettuare le relative indagini. Sul luogo del crollo qualche settimana fa si è portato il responsabile regionale della Protezione Civile, ingegnere Salvatore Cocina, assieme al responsabile provinciale, architetto Pietro Conte, e agli ingegneri del settore viabilità della Provincia per cercare di appurare quali potevano essere state le cause del crollo del ponte, anche se in una prima ipotesi si parla delle acque di dilavamento che hanno indebolito il piede di appoggio delle campate. Castano, Alvano e Argento, ieri mattina, hanno voluto rilasciare al Procuratore delle dichiarazioni spontanee, tracciando per grandi linee quello che era stato fatto al momento dell’accertamento che evidenziava la debolezza delle pendici ed anche segnali di movimento della sede stradale, da qui la immediata chiusura della strada al transito veicolare. Una chiusura che si è rivelata azzeccata perché ha evitato che potesse succedere una strage tenuto conto che quella strada è importante per il traffico cittadino. Le risultanze del sopralluogo da parte della Protezione Civile ha, purtroppo, avuto un epilogo preoccupante perché per rimettere in sesto tutta la strada ci vogliono almeno cinque milioni di euro e si sta cercando di elaborare un progetto con tecniche di intervento moderne, mentre, non appena le condizioni atmosferiche saranno migliorate, si effettueranno dei sondaggi proprio dove si trova la base dei piloni che sono crollati, per vedere di conoscere le cause che hanno provocato il crollo.