Enna. Arrestato palermitano in trasferta tentava incassare assegni illeciti

Enna. Nel pomeriggio di ieri personale della sezione Polizia postale e delle telecomunicazioni di Enna (con l’ausilio della Polizia di quartiere della Questura) unitamente a personale della squadra mobile – diretti dal vice questore aggiunto dr. Giovanni Cuciti – hanno tratto in arresto

Fazzese Paolo nato a Palermo, classe 1964, residente a San Cipirello (pa) coniugato, pregiudicato, poiché colto nella flagranza del reato p.p. dall’art. 497 bis c.p., possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, nonchè indagato in ordine ai reati di cui agli artt.56 e 640 comma 2° nr.1 c.p., 61/nr.2 e 7 c.p., 489/comma 1°, 494 c.p., 648 c.p. e 81 c.p., per avere utilizzato in due distinte occasioni (ad Enna e Valguarnera) carte di identità false per l’apertura di libretti postali da utilizzare per il deposito di assegni ricettati e non ancora denunciati, per poi incassarne il controvalore.

I fatti.
In data 24 febbraio 2009, personale della sezione della Polizia postale e delle telecomunicazioni verificava che presso uno sportello delle poste di Enna si era presentato un soggetto – proveniente da Palermo – per l’apertura di un libretto postale sul quale depositava un assegno di 10.000 € di una nota compagnia assicurativa. Tale procedura prevede tecnicamente che dopo quindici giorni dell’operazione, la somma viene resa disponibile al titolare del libretto, salvo errori formali o di provenienza illecita del titolo. Tale disponibilità avviene con l’aggiornamento del libretto postale.
Nelle more, venivano esperiti accertamenti finalizzati ad accertare la veridicità del documento esibito, accertandosi che la carta d’identità in argomento riportava un numero seriale non corrispondente a quelli rilasciati dal comune di riferimento.
Il successivo 25 febbraio 2009, sempre personale della sezione polizia postale e della telecomunicazioni accertava che analoga operazione era stata effettuata presso l’ufficio postale di Valguernera da parte di un soggetto che esibiva una carta di identità con lo stesso numero di quella utilizzata per l’operazione del 24 febbraio precedente, ma riportante dati anagrafici differenti, pur ritraendo un soggetto con gli stessi tratti somatici di quello che aveva compiuto l’operazione il giorno precedente. Questa volta, però, l’assegno da versare sul libretto appena aperto, proveniente dalla stessa società assicuratrice, era di oltre 20.000 €.
Apparendo chiaro che si stavano compiendo una serie di attività illecite con l’utilizzo di documenti falsi, si procedeva ad allertare la direzione delle poste, al fine di interessare il citato ufficio di polizia nel caso in cui il soggetto presentatosi con due diverse identità avesse tentato di incassare il denaro.
Effettivamente, nella giornata di ieri 9 marzo 2009 veniva registrata e segnalata la presenza presso gli uffici postali della provincia del Fazzese, il quale esibendo false generalità a mezzo di documento contraffatto, cercava di negoziare i titoli da lui indebitamente trattati.
Veniva così immediatamente inviata sul posto pattuglia della Polizia postale e delle telecomunicazioni la quale, unitamente a quella della Polizia di quartiere della Questura presente in zona, procedeva al rintraccio del soggetto presso l’ufficio posta di Enna 1 sito in questa via Agira.
A controllo effettuato, il personale riferiva che l’uomo aveva esibito, essendone in possesso, la carta dì identità risultata falsa, come da precedenti accertamenti esperiti, dei quali si è detto sopra.
A seguito di perquisizione personale operata nei confronti del soggetto in argomento, si recuperavano i documenti originali che consentivano l’esatta identificazione in Fazzese Paolo, nato a Palermo nel 1964, con precedenti per rapina e lesioni personali, scarcerato per indulto.
A tal punto appariva chiaro, anche alla luce degli ulteriori accertamenti effettuati da personale della squadra mobile sugli assegni negoziati, ossia che detti titoli erano stati regolarmente emessi nei confronti di due distinti soggetti beneficiari ed inviati dalla società assicurativa a mezzo posta ordinaria e mai recapitati ai destinatari, poiché certamente oggetto di furto non ancora denunciato, che il Fazzese avendo ricettato tali titoli, tentava di incassarne fraudolentemente il relativo importo, dopo aver aperto, utilizzando false carte di identità recanti la sua effige fotografica, due distinti libretti postali al portatore con altrettanti nominativi corrispondenti ai reali intestatari degli assegni in questione, attendendo i tempi tecnici sopra indicati, necessari alla negoziazione dei titoli, procedura che non si perfezionava a seguito dei preliminari accertamenti effettuati sulla carte di identità intestata risultata falsa, che aveva, nel frattempo, portato l’ufficio postale di Enna a bloccare i libretti in argomento.
Ciò premesso, stante la flagranza del reato di cui all’art. 497 bis c.p., attesa la gravità della violazione di legge in argomento, dal momento che il possesso della suddetta carta di identità falsa era finalizzato chiaramente alla perpetrazione di truffe di rilevante entità patrimoniale e considerata, altresì, la pericolosità del soggetto, pregiudicato, si procedeva all’arresto.
In tale contesto, si accertava, inoltre, che gli assegni erano stati spediti via posta ordinaria a studi legali di Palermo e mai recapitati. Appariva chiaro, pertanto, che gli assegni in questione erano provento di furto, non ancora denunciato.
Alla luce di quanto sopra è ragionevole ritenere che i fatti illeciti in argomento, sottendono alla precedente costituzione di una associazione per delinquere o quantomeno di un concorso di soggetti, finalizzata ai furti e ricettazione dei titoli bancari, al confezionamento di documenti di identità e codici fiscali falsi, alla truffa aggravata nei confronti di uffici postali.
L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, è stato tradotto presso la locale casa circondariale.