Aidone, rilancio di borgo Baccarato

Aidone. Il rilancio di Borgo Baccarato nel progetto “Il risveglio di Toni”. E’ questa l’idea che Carolina Millia, di origini piazzesi ma trapiantata ad Aci S. Antonio, in provincia di Catania, sta portando avanti tenacemente. Si tratta di realizzare un borgo antico di fine ‘800, in un posto suggestivo come Borgo Baccarato, in territorio aidonese, attualmente quasi del tutto disabitato.
“Si tratta – spiega la progettista -di ridare vitalità a un borgo, la cui nascita risale agli anni ’50”. In questo affascinante luogo, che è poco distante dall’ex miniera di zolfo, che reca l’omonimo nome, si dovrebbe creare un villaggio, con un albergo di 1500 posti letto, e poi con negozi d’epoca tra cui gioiellerie e merletterie e con botteghe di mestieri come quello del fabbro e del macellaio.
Un progetto con l’intento di dare lavoro soprattutto a chi vive in questa parte della Sicilia. Sottolinea la Millia: “Vorrei realizzare questa idea per l’amore che mi lega a tali luoghi, dettato anche dalla possibilità di poter dare lavoro ai miei concittadini di Piazza Armerina, ai cittadini di Aidone e di Mirabella Imbaccari, che sono i punti di collegamento al borgo”.
La Millia ha anche scritto al presidente del Consiglio, Berlusconi e al presidente della Repubblica, Napolitano esprimendo la sua idea e chiedendo sostegno concreto per dare visibilità e occupazione a questa parte della Sicilia. Il sindaco di Aidone Filippo Curìa trova interessante il progetto: “Non possiamo che essere d’accordo sull’idea progettuale che intende creare infrastrutture e occupazione nel nostro territorio, che sta per essere interessato da importanti eventi come il rientro della Venere”.
Intanto la Millia è alle prese coi tanti cavilli burocratici tra cui l’autorizzazione all’affidamento della contrada Baccarato da parte dell’Esa. “Sono in attesa di sapere se mi sarà data l’autorizzazione – conclude la Millia – per i passi successivi tra cui la costituzione di una società, che sarà di sole donne, per accedere ai finanziamenti”.

ARP