Palermo. Giovedì 12 marzo una delegazione del coordinamento dei comitati siciliani ha incontrato l’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Sorbello per discutere sul problema rifiuti, sul piano regionale dei rifiuti, sul problema ATO e sulla legge di riordino del settore che nei prossimi giorni sarà in discussione in aula all’assemblea regionale.
Per il coordinamento erano presenti Carlo Garofalo, Nunzio Plumari e Franco Ferragosto per Enna, Sebastiano Spina per Siracusa, Paolo Guarnaccia per Catania, Gabriella Filippazzo e Renata Di Fazio per Palermo.
La delegazione dei comitati ha comunicato all’assessore Sorbello che in Sicilia si è costituito un coordinamento regionale dei comitati cittadini che hanno come obiettivo quello di affrontare i problemi legati all’ambiente, ai rifiuti, all’energia, all’acqua, ecc.
Nel caso dell’incontro odierno la delegazione dei comitati siciliani ha chiesto l’incontro per discutere specificatamente del problema dei rifiuti e del problema degli ATO, un sistema che, da quando è nato in Sicilia, ha creato illusioni lavorative, ha aumentato la pressione fiscale, ha generato disservizi continui fino a rasentare in certi casi la sicurezza sanitaria dei cittadini ed ha generato un buco di circa 800 milioni di euro, per sanare il quale vi saranno risorse finanziarie tolte ai servizi da erogare o risorse tolte allo sviluppo dell’isola.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti; ma quel che è peggio l’isola è diventata in parecchie realtà un immondezzaio e se non si provvede ad un vero e proprio piano di rifiuti, dove al centro dell’attenzione venga messa la riduzione a monte della raccolta differenziata, nei prossimi mesi si rischierà in tutta l’isola un altro caso “Campania”.
I comitati hanno chiesto all’Assessore di istituire un tavolo tecnico regionale al quale possano partecipare i comitati stessi e le associazioni interessate al problema, in modo da concordare il nuovo piano; inoltre è stato chiesto di rivedere il disegno di legge approvato dalla IV commissione all’ARS, perché ritenuto insufficiente rispetto ai problemi che stanno sul tappeto.
L’assessore si è dichiarato disponibile ad ascoltare i comitati e tutte le associazioni interessate al problema, oltre naturalmente agli Enti Locali che sono poi i diretti interessati per il servizio, per la determinazione del relativo costo, per le spese di gestione da anticipare e per gli incassi da effettuare attraverso i ruoli.
A tal proposito ha invitato il coordinamento dei comitati siciliani a tradurre in proposta di legge o sotto-forma di emendamenti le riflessioni testè fatte sul problema rifiuti, in modo da trovare le piu’ ampie intese per fare una legge buona e nel rispetto degli orientamenti della gente.
Qui di seguito i commenti di alcuni dei componenti la delegazione:
GAROFALO: ritengo che l’incontro di oggi sia stato positivo, in quanto abbiamo avuto dall’assessore Sorbello la massima ed ampia disponibilità ad ascoltare noi e le nostre proposte.
E’ chiaro che il problema è scottante, vi sono interessi non indifferenti in campo, ma da parte nostra il massimo sostegno popolare a chi dei rappresentati istituzionali, svestendo la casacca politica e partitica, contribuirà per una legge che salvaguardi l’ambiente e crei nuove occasioni di lavoro stabile e non precario.
GUARNACCIA: E’ fondamentale che le soluzioni adottate incontrino il favore delle popolazioni e quindi siano il piu’ condivise possibili, dando voce alle popolazioni attraverso i comitati cittadini ed ai portatori di intreresse. Tutto cio’ alla luce delle norme europee (convenzione Aarhus) che prevedono il conivolgimento delle popolazioni locali nelle decisioni che riguardano il loro territorio. Sicuramente le discariche e gli inceneritori costituiscono una minaccia per la salute degli esseri viventi e per l’ambiente, sono uno spreco di risorse economiche ed implicano uno scarso livello occupazionale.
SPINA: Credo che le vere opportunità imprenditoriali per la Sicilia risiedano nel turismo (abbiamo bellezze che il mondo ci invidia) e nell’agricoltura. Per garantire tali opportunità di sviluppo occupazionale si rende necessaria la salvaguardia dell’ambiente. Non dobbiamo, inoltre, dimenticare che il posto dove viviamo ci e’ stato dato in prestito dai nostri figli e dobbiamo garantirlo per la sopravvivenza delle generazioni future, abbandonando i meri interessi economici. In quest’ottica possiamo dare un grosso contributo con una corretta politica della gestione dei rifiuti, trasformando i rifiuti in risorse per il recupero delle materie prime, come peraltro si sta gia’ facendo in altre parti del mondo con il percorso “Rifiuti zero”. Le energie devono essere ricavate, evitando la combustione, dalle fonti rinnovabili (sole, venti e moto delle acque) ed anche per ciò abbiamo l’esempio della Spagna, dei paesi nord europei ed adesso anche degli Stati Uniti d’America.