I Serra club del sud ad Acireale confermano l’impegno per la pastorale vocazionale

Provenienti da due regioni del profondo Sud, Sicilia e Calabria, si sono riuniti ad Acireale, convocati dal Governatore del distretto 77 , M° Vera Pulvirenti, i dirigenti dei Serra Club per un aggiornamento congressuale della missione che intendono svolgere, da laici, nella Chiesa, nella promozione e nel sostegno delle vocazioni religiose, sacerdotali, professionali, familiari, seguendo il carisma proprio del movimento Serra International, promosso dal francescano Janipero Serra.
I serrani si sono detti consapevoli della crisi che attraversa,nel nostro tempo, quella che per il discepolo di S. Francesco, Janipero Serra, era una intuizione profetica, già scaturente dalla parola evangelica “la messe è molta gli operai sono pochi”, ripresentatasi , carica di attualità storica, agli annunci dissacratori della secolarizzazione dell’occidente.
Tale processo non risparmia il Sud ove non mancano fenomeni di destrutturazione e distruzione di valori, anche se appaiono attenuati da momenti di forte legame alla devozione ed al culto dei santi e dei patroni delle numerose comunità , alimentati dalle Chiese locali, dalle confraternite laicali, dalle aggregazioni ecclesiali e dai movimenti di spiritualità, di recente vivace presenza, (vedi la festa di S. Agata appena vissuta a Catania quella di Santa Rosalia di Palermo).
La crisi delle vocazioni religiose, è talvolta amplificata dalla perdita di senso, dalla desertificazione delle vocazioni civili per il bene comune, che precede e accompagna quelle religiose, davanti all’individualismo diffuso ed alla perdita di relazioni, cui è assoggettato l’uomo moderno, pur nel bombardamento informatico di eventi che, nella loro drammaticità, confermano la necessità di presenze disposte a sacrificare qualcosa della propria vita per il bene degli altri.
In questo quadro l’attenzione dei serrani al problema delle vocazioni parte dalla famiglia, cellula primaria della educazione per la scoperta delle vocazioni dei singoli componenti, e poi si rivolge ai giovani, alle vocazioni professionali, alla vita religiosa e sacerdotale.
L’opera dei Serra club acquista così valenza universale per la Chiesa di cui, da battezzati, facciamo parte e diventa, alimento per una responsabilità non secondaria dei laici nei riguardi dei bisogni di ministerialità ordinata e consacrata (sacerdoti, religiosi, laici)e di quella riconosciuta ai laici,s pecie dopo il Concilio Vaticano II.
Lo hanno sottolineato, ad Acireale, le presenze significative dei massimi dirigenti dei Serra Club, dal Presidente Internazionale, dr.Cesare Gambardella, proveniente dalle visite effettuate in Asia,nel Canadà ed in Nigeria, venuto a testimoniare il valore universale della cultura vocazionale per migliorare la società del nostro tempo,in ogni emisfero.
Lo ha confermato la presidente nazionale Gemma Sardeschi, accolta , con Gambardella ,festosamente, dalle Autorità civili, dal vice Presidentedella provincia regionale di Catania dr. Nello Catalano, dal sen.Nicola Grassi Bertazzi, tra i fondatori del primo serra Club di Acireale, dal sindaco Avv.Nino Garozzo, dal Presidente del Consiglio comunale, Fabrizio Busà, dal coordinatore del Congresso prof.Casimiro Nicolosi , e dal prof.Salvino Patanè.
Ai Congressisti è pervenuto un paterno e fiducioso messaggio da parte dell’Arcivescovo di Acireale, mons. Pio Vittorio Vigo, che troveremo nel sito del distretto www.serraclubitalia distretto 77.
Al Congresso hanno partecipato, con dotte e documentate relazioni, il vaticanista di Avvenire, Dr.Mimmo Muolo che ha parlato della ”Vocazione alla Vita e la vita come vocazione“, il consigliere della Fondazione Beato Junipero Serra, Avv.Emilio Artiglieri, Trustee di Serra International , che ha presentato le sfide della globalizzazione ed il prof.Ugo La Cava, vice presidente del consiglio nazionale del Serra Italia, che ha illustrato la dimensione internazionale e missionaria dei Serra club sempre più presenti nei diversi paesi, nei luoghi di testimonianza laica della cattolicità.
E sulle crescenti responsabilità dei laici nella Chiesa , popolo di Dio, ha dettato ai congressisti una magistrale lezione, sul fondamento ecclesiologico dei Serra club, l’Arcivescovo metropolita di Catania Salvatore Gristina . Al al suo arrivo ad Acireale da Vescovo, mons.Gristina , aveva proposto, dieci anni fa, al laicato diocesano di raccogliere il messaggio di Janipero Serra, per costruire, con i ministri della Chiesa e con i seminaristi, relazioni permanenti di sostegno umano e spirituale, e portare tutta la comunità ad una sensibilità culturale e di fede per tutte le vocazioni, senza perdere lo specifico per il ministero ordinato.
“La pastorale vocazionale per L’Arcivescovo, è come una scuola di promozione della Libertà, mentre le nuove, vocazioni si appalesano necessarie per una nuova Europa. Da qui il seminare nel cuore delle presenti generazioni la cultura vocazionale è opera altamente, meritevole di testimonianza cristiana.
Al dibattito congressuale sui club service hanno preso parte,con interessanti interventi, l a prof.Maria Lo Presti, presidente del Serra Club di Palermo, che ha sviluppato il tema del rapporto dei Serra e dei loro programmi .
E la discussione si è focalizzata sulla cultura contemporanea, sugli strumenti della comunicazione e sulle attese del mondo laico, apparentemente lontano , per le nostre disattenzioni , o manchevolezze.
Allo scrittore Camilleri, si è detto, nel corso del dibattito, in una intervista pubblicata dal Giornale di Sicilia del 28 Gennaio, è stata posta la domanda:
“Chi è che vince ? (nei suoi romanzi,così diffusi)”
Questo intellettuale dell’ultima generazione laica ha risposto:
“Gesù diceva SOLO CHI E’ DISPOSTO A PERDERE SE STESSO. Ecco è quello che tento di fare”.
E Camilleri ci da una lezione da tenere presente. E’ un forte richiamo a tutti noi, il richiamo ad una vocazione totalizzante, a quella per noi del sacerdozio, e ai laici ad una donazione totale per gli altri, la famiglia, il prossimo.
“E’ giusto, continua Camilleri, una scossa ogni tanto: la provo io scrivendo, la provino anche loro leggendo,dimostrino un po’ di coraggio”.

Questo scrivono i pensatori laici del nostro tempo, che vanno pertanto ascoltati, ed accompagnati nelle loro ricerche, alla scoperta della loro vocazione e forse anche della nostra.
Ma se scrivono come sopra non possiamo esimerci dal domandarci, come serrani:
Cosa dobbiamo scrivere, pensare, rappresentare e, comunicare, noi , laici credenti , di una Associazione di laici, tale per il carisma che più ecclesiale di essa non c’e ne sono altre?, nel prezioso campo vocazionale della Chiesa cattolica.
Il congresso dei serra di Acireale ha proposto di costruire, come dovere, un rapporto nuovo con la cultura, l’arte, la musica, la pittura, la scultura, la poesia, la letteratura, con la parte più vivace dell’intellettualità meridionale, con uno spazio umano tra i più vivaci cercatori di verità, in cammino, a volte anche contro le credenze diffuse, come era stato per Paolo di Tarso.
Anche per questo, già nel primo incontro del distretto 77, tenuto a Palermo con la presidente nazionale Maria Gemma Sarteschi , abbiamo proposto, presente una rappresentanza dell’UCAI e di un centro promozionale per le arti, La Galleria71, la opportunità, nell’Anno bimillennario di S. Paolo, di rivolgere un appello dai Serrani agli Artisti perché continuino a trovare ispirazione, come è avvenuto in altri secoli, in S. Paolo, pilastro non secondario del cristianesimo, scopritore ed alimentare di vocazioni e grande comunicatore, come sono gli artisti.
Questa proposta la ripresentiamo, dopo il Congresso del distretto77, perchè nella Sicilia e nella Calabria, terra di artisti e di intellettualità vivace, dalle antiche origini, si rafforzi il rapporto dei Serrani con il mondo degli Artisti, come compagni di una missione comune a sostenere con l’intelletto e la creatività artistica i bisogni di libertà e di verità della società e quelli della giustizia, della solidarietà e della pace della Chiesa di Cristo e tra questi per la diffusione del messaggio evangelico quelli delle vocazioni nella Chiesa.
Un approccio con il mondo delle arti e la cultura contemporanea lo sta tentando il Serra Club di Monreale.
Ci sono delle opere musicali (sottolineo quelle del serrano del club Saro Colletti, che prendono ispirazione dal Pantocratore del duomo di Monreale e dai mosaici per un richiamo al trascendente, per un invito alla, Parola del vecchio e nuovo testamento, che la civiltà delle comunicazioni tende a disconoscere.
Ed è così che in un motore internazionale ,per iniziativa dello studio CVC ,è stato possibile trovare il dvd di, Nino Mancuso,fondatore del club di Monreale, e compositore del “musical su s. Francesco e prima ancora la storia del club Il Serra club a Monreale.
In questo motore di ricerca noto fin’ora per alcuni dvd non sempre innocenti, comincia a farsi strada una etica editoriale e la concessione di spazi di trasmissione di dvd come quello relativo al citato Saro Colletti il Pantocratore, in quattro parti.
Ed è stato opportuno al riguardo, riportare al congresso un’altra esperienza raccolta nel serra club di Palermo, quella del direttore de il Serrano, Giulia Sommariva autore del volume “Cento Chiese nell’ombra”, che ha donato i diritti d’autore al seminario.
Sono queste tematiche legate alla cultura ed alla Comunicazione per la trasmissione della fede, che come ai magnifici tempi di S. Paolo interpellano noi laici, direttamente, quali potenziali inventori , organizzatori e utilizzatori dei moderni strumenti di comunicazione ma anche quali operatori per relazionarci con il mondo della cultura e dell’arte perchè in essi si possano incontrare Camilleri, Colletti, Mancuso, Sommariva, Scorsone, l’UCAI, ma soprattutto offrire a chi si forma nei seminari le conoscenze informatiche e culturali sui modi, le lingue, gli strumenti le nuove superstrade della conoscenza sulle quali devono cammina re oggi non la trasmissione e dei messaggi della disperazione ma quelli della speranza cristiana.
Un plauso, in tal senso, è stato tributato dal Congresso al sito del Serra Italia e del distretto 77 ma il congresso ha sottolineato la necessità di superare la semplice indicazione di chi siamo dove siamo e cosa vogliamo.
C’è, infatti, da instaurare un intenso dialogo non solo con i giovani delle scuole con il Concorso nazionale e locale, a loro dedicato,ma con il mondo che si impegna, culturalmente, in un’opera di testimonianza della fede a tutti i livelli.

Ferdinando Russo
Presidente del club di Monreale

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