“Per quelli che hanno conosciuto e potuto apprezzare il lavoro svolto con eccezionale impegno e passione dal dott. Giuseppe Sorrentino per la salvaguardia e la valorizzazione di una delle riserve marine più belle e importanti d’Italia come l’AMP Isole Pelagie, la scelta di rimuoverlo dall’incarico appare insensata ed immotivata. La gestione da parte di Sorrentino, sotto il profilo dell’efficienza, efficacia ed economicità, è stata apprezzata recentemente anche della Corte dei Conti e desta grande meraviglia e viva preoccupazione la circostanza che tale improvvisa decisione arrivi proprio nel momento di maggior successo per l’area marina protetta”.
Così ambientalisti, naturalisti e intellettuali, esprimono la loro solidarietà al Direttore dell’Area Marina Protetta “Isole Pelagie” Giuseppe Sorrentino recentemente sollevato dal suo incarico dall’Amministrazione Comunale di Lampedusa e firmano un appello rivolto al Sindaco di Lampedusa De Rubeis e al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
I firmatari ricordano nella nota che in un Comune fortemente centrato sull’economia turistica come Lampedusa le sedi dell’area marina protetta e della Riserva naturale regionale sono stati in questi anni e sono tuttora gli unici punti di accoglienza per gli ospiti e per ogni informazione turistica.
“Questa iniziativa – proseguono nell’appello – prefigura scenari preoccupanti per il futuro dell’area marina protetta, in quanto legittima l’ipotesi che a fondamento della anomala ed inusuale revoca di Sorrentino ci siano in realtà logiche spartitorie da vecchia politica e la mancata condivisione degli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione sin qui raggiunti, a cominciare dai risultati conseguiti nella spiaggia dei Conigli. Nel confermare al Direttore Sorrentino la nostra stima e fiducia sincera e la più viva solidarietà, – concludono i firmatari dell’appello – chiediamo al dott. De Rubeis, in qualità di Sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa, ente gestore dell’area marina protetta, di riconsiderare la decisione. Chiediamo inoltre al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quale ente vigilante sul buon operato nell’area medesima, di preoccuparsi di quanto sta accadendo e verificare la congruità delle recenti iniziative con i fini di conservazione della natura e sviluppo sostenibile delle isole”.
Hanno già firmato l’appello:
Augusto Navone, direttore AMP Tavolara ; Enzo Incontro, direttore AMP Plemmirio; Giorgio Fanciulli, direttore AMP Portofino; Nichi Ambrosio, presidente AMP Regno di Nettuno, Giusi Nicolini, direttore Riserva Naturale Isola di Lampedusa; Ettore Ianì, presidente Lega Pesca; Giampaolo Buonfiglio, presidente AGCI Agrital; Francesco Bertolino, Biologo; Carlo Vigevano, Architetto; Cinzia Abbate, Architetto; Giulio Conte, responsabile area risorse naturali Istituto di ricerche Ambiente Italia; Giuseppe Dodaro, naturalista, ricercatore senior Istituto di ricerche Ambiente Italia; Stefano Donati, geologo, esperto Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; Sergio Lombardo, Biologo; Domenico Fontana, presidente di Legambiente Sicilia; Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, Prof. Bruno Massa – Università di Palermo, Dott. Salvatore Pasta – dottore in Scienze Naturali, Maurizio Sapeva – Università di Palermo.
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APPELLO PER L’AREA MARINA PROTETTA ISOLE PELAGIE
Nel corso degli ultimi anni l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie ha raggiunto traguardi epocali affermandosi, in un periodo molto complicato per il sistema delle aree protette nazionali, come un esempio di buona gestione e tutela di ambienti naturalisticamente straordinari. Questi risultati sono tanto più apprezzabili se si considera il contesto difficile e periferico qual è quello dell’arcipelago delle Pelagie, terra di frontiera, luogo di speranza e di dolore per migliaia di persone.
In un contesto socio-ambientale estremamente difficile, caratterizzato da diffuse illegalità e fortissime contraddizioni determinate dalle caratteristiche massive del turismo, l’area marina protetta diretta egregiamente da Giuseppe Sorrentino ha rappresentato in questi anni un importante punto di riferimento per orientare diversamente e più correttamente lo sviluppo dell’isola, dando impulso alla ricerca scientifica, alla formazione dei giovani, effettuando interventi di bonifica e tutela del mare, provvedendo alla regolamentazione delle attività commerciali e di fruizione, promuovendo in varie forme il turismo sostenibile (attraverso la produzione di materiali divulgativi, la partecipazione a fiere, l’offerta di servizi alla fruizione, la collaborazione alla realizzazione di servizi giornalistici e televisivi, ecc.).
L’area marina protetta ha stimolato inoltre la nascita di una cooperativa locale, costituita da giovani residenti che svolgono attività di sorveglianza, visite guidate, info-point, manutenzione del territorio, ecc.
L’area marina protetta ha inoltre contribuito alla realizzazione del piano di interventi per la conservazione dell’area della spiaggia dei Conigli, zona di ovodeposizione della tartaruga marina, uno dei luoghi di natura più famosi e suggestivi d’Italia, tra i quali avanzati progetti di sistemazione della sentieristica, di accesso e rinaturalizzazione. I risultati raggiunti sono stati eccellenti e oggetto di esplicito apprezzamento anche da parte della Commissione Europea nell’ambito delle attività di controllo esercitate in fase di verifica di un Progetto LIFE-Natura.
Oggi la spiaggia dei Conigli rappresenta quindi un esempio di best practice nella gestione integrata mare-terra, un modello nella messa a reddito delle politiche di conservazione della natura, nella creazione di nuova occupazione per i residenti, nella qualità degli interventi realizzati per la strutturazione dell’area (l’uso del fotovoltaico per il punto di accoglienza, l’impiego di materiali naturali e tecniche di ingegneria naturalistica nelle opere di risanamento dell’area, l’impiego di specie vegetali autoctone riprodotte con apposito programma di propagazione per gli interventi di rinaturalizzazione, l’impiego di manodopera locale, ecc.). Per questo la spiaggia dei Conigli si può considerare il vero fiore all’occhiello per l’isola di Lampedusa.
In un Comune fortemente centrato sull’economia turistica, le sedi dell’area marina protetta e della Riserva naturale regionale sono stati in questi anni e sono tuttora gli unici punti di accoglienza per gli ospiti e per ogni informazione turistica.
La gestione di Giuseppe Sorrentino, sotto il profilo dell’efficienza, efficacia ed economicità, è stata altresì recentemente oggetto di monitoraggio ed apprezzamento da parte della Corte dei Conti.
Per questo suscita stupore e sconcerto l’improvvisa decisione da parte dell’Amministrazione Comunale di sollevare dal suo incarico il Direttore dell’Area Marina Protetta “Isole Pelagie”.
Tale scelta appare insensata ed immotivata per quanti hanno conosciuto e potuto apprezzare il lavoro svolto con eccezionale impegno e passione dal dott. Giuseppe Sorrentino per la salvaguardia e la valorizzazione di una delle riserve marine più belle e importanti d’Italia.
Desta inoltre grande meraviglia e viva preoccupazione la circostanza che tale improvvisa decisione arrivi proprio nel momento di maggior successo per l’area marina protetta.
E’ un’iniziativa che suscita più di una perplessità, prefigurando scenari preoccupanti per il futuro dell’area marina protetta “Isole Pelagie”, in quanto legittima l’ipotesi che a fondamento della anomala ed inusuale revoca di Sorrentino ci siano in realtà logiche spartitorie da vecchia politica e la mancata condivisione degli obiettivi di salvaguardia e valorizzazione sin qui raggiunti, a cominciare dai risultati conseguiti nella spiaggia dei Conigli. Si tratta di logiche e dinamiche che non hanno nulla a che spartire con la tutela e conservazione della natura sull’isola, che non devono appartenere al sistema delle aree protette e che non vorremmo mai vedere applicate.
Nel confermare al Direttore Sorrentino la nostra stima e fiducia sincera e la più viva solidarietà, chiediamo al dott. De Rubeis, in qualità di Sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa, ente gestore dell’area marina protetta, di riconsiderare la decisione. Chiediamo inoltre al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, quale ente vigilante sul buon operato nell’area medesima, di preoccuparsi di quanto sta accadendo e verificare la congruità delle recenti iniziative con i fini di conservazione della natura e sviluppo sostenibile delle isole.