Comune Enna: Azione legale nei confronti di chi ostacola progetto scala mobile?

Enna. Soprintendenza ai Beni Culturali sotto accusa nella vicenda della scala mobile. Un’accusa circostanziata, partita dall’intervento del senatore Mirello Cirsafulli, che addirittura ha sottolineato che il comune potrebbe aprire un’azione legale nei confronti della dirigente che ha ostacolato, senza giustificati motivi, il cammino del progetto della scala mobile. Un’assemblea quella della galleria civica che ha visto la presenza , a livello istituzionale, del presidente della Provincia regionale, Pippo Monaco, del sindaco del capoluogo Rino Agnello, del capogruppo alla Provincia del PD, Mario Alloro, del segretario comunale del PD, Vittorio Di Gangi, del professore Giovanni Tesoriere, presidente della facoltà di Ingegneria, dell’ingegnere Giovanni Petronio, responsabile di settore dell’ufficio tecnico della Provincia, presenti assessori e consiglieri provinciali e comunali, professionisti, qualche funzionario della Soprintendenza, cittadini. Finalmente il professore Tesoriere ha , con delle slide molto reali, mostrato la realtà del “percorso meccanizzato tra Enna bassa ed Enna alta”; un camminamento fatto di scale mobili e tapis roulant per 1800 metri con 804 metri in galleria, a basso impatto ambientale perché la struttura si inserisce molto bene nel paesaggio e le foto mostrate hanno dato la visione esatta del progetto. Un percorso meccanizzato che consentirebbe in 35’ di portare una persona da Enna bassa in piazza Vittorio Emanuele, centro storico, mentre camminando i tempi si ridurrebbero in 20’-22’. Pippo Monaco ha ribadito, per rispettare i tempi, di dividere l’opera in due stralci, il primo dei quali collegherebbe villa Pisciotto con piazza Vittorio Emanuele con la realizzazione di un parcheggio per 400/500 macchine. Un primo stralcio che costerebbe circa 28 milioni di euro dei 30 milioni finanziati dal Cipe, che consentirebbe di rispettare la tempistica ed arrivare alla fine dell’anno con il progetto cantierabile ed addirittura la gara di appalto espletata. Giovanni Petronio ha spiegato che il progetto esiste da tempo negli uffici della Soprintendenza e che la richiesta di indagini archeologiche, come ha avuto modo di sottolineare il senatore Crisafulli, è pretestuosa tanto è vero che la Soprintendenza ha ricevuto dei “rimbrotti” da parte dell’assessore regionale ai beni Culturali, Antonello Antinoro, sottolineando che non c’è bisogno di indagini archeologiche perché non si tratta di zone che prevedono la presenza di reperti archeologici. Mario Alloro ha parlato di imboscata politica del centrodestra , specie del MpA, perché la scala mobile è un conflitto ideologico ed il centro destra ha usufruito dell’atteggiamento strumentale della Soprintendenza ai beni Culturali. Mirello Crisafulli ha concluso l’incontro parlando di grande confusione sulla scala mobile, di inadempienze volute sul progetto, su abusi, facendo la cronistoria del finanziamento, arrivato dal Cipe nel novembre del 2007, del silenzio della Provincia, del capoluogo ennese che ha bisogno di diventare una città vivibile, una città che sta diventando universitaria, che attualmente vede 12 mila automezzi salire e scendere da Enna alta ad Enna bassa e viciversa, che condiziona le attività commerciali. “L’opera è stata pensata – ha dichiarato Mirello Crisafulli – per rendere vivibile la città ed allora bisogna fare di tutto per realizzare la scala mobile e rendere la città una grande area pedonale”.