Barrafranca. Omicidio 13enne Ferreri, imputato avrebbe ammesso colpe: lo riferisce il Pm
Enna-Cronaca - 22/05/2009
CALTANISSETTA – Giuseppe Faraci, 24 anni, ritenuto responsabile del presunto assassinio di Francesco Ferreri, il ragazzino di 13 anni ucciso il 16 dicembre del 2005 a Barrafranca, nell’ennese, avrebbe ammesso le sue responsabilità e quelle degli altri imputati a un compagno di cella, un extracomunitario di 40 anni, R. B., che è pronto a testimoniare in aula.
Lo ha reso noto il pm, Edoardo de Santis, chiedendo nell’udienza di oggi alla Corte d’assise di Caltanissetta un rinvio del dibattimento per ascoltare il testimone. I giudici hanno accolto la richiesta fissando una nuova udienza per il prossimo 29 maggio. Oltre a Faraci, per il quale nella precedente udienza il pm ha chiesto l’ergastolo, nel processo sono imputati Antonio Lo Bue, di 44 anni, Calogero Mancuso, di 45, e Salvatore Randazzo, di 24, per loro sono stati chiesti 18 anni per il primo e 20 anni di reclusione per gli altri due. Nell’inchiesta era coinvolto anche un minore T.R., condannato in primo grado a 7 anni per violenza e pedopornografia, che invece è stato poi assolto in appello perché non imputabile a causa di un ritardo mentale.
Francesco sarebbe stato ucciso perché, secondo gli inquirenti, avrebbe minacciato di raccontare ai genitori che quegli adulti, che lo avevano adescato nella stalla con la scusa di fargli vedere un cavallo, lo avrebbero costretto a subire violenze. I quattro erano stati arrestati nel maggio 2006 dopo che un testimone aveva raccontato le violenze e le umiliazioni inflitte al tredicenne.