Barrafranca. Omicidio Ferreri: Giuseppe Faraci non avrebbe reso nessuna confessione

Barrafranca. L’avv. Giuseppe Lo Monaco, nell’interesse del sig. Giuseppe Faraci imputato nel procedimento penale relativo all’omicidio del minore Francesco Ferreri, nel premettere che di regola i processi vengono celebrati nelle aule giudiziarie ed è solo in quella sede che si procede ad accertare la verità in contraddittorio tra le parti, con la presente contesta, in quanto falso e non veritiero, il titolo “BARRAFRANCA, IMPUTATO CONFESSA IN CELLA”, Giuseppe Faraci, uno degli imputati per l’omicidio Ferreri, il 13enne ucciso nel 2005 a Barrafranca per impedirgli di raccontare una tentata violenza sessuale, avrebbe ammesso le sue responsabilità e degli altri imputati a un compagno di cella”.
In primo luogo, faccio osservare che all’udienza del 22.5.2009 vi è stata la richiesta del P.M. di sentire il cittadino extracomunitario R.B. (kossovaro), fatta propria anche da tutti i difensori degli imputati, e non si è parlato minimante dei dettagli riferiti da tale extracomunitario (peraltro, detenuto per svariati reati contro la persona, contro il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia – molti dei quali definitivi – commessi in tutta Italia), per cui non è dato comprendere dove, quando si abbia appreso il contenuto di quanto dichiarato da R.B. circa le modalità dell’uccisione di Ferreri Francesco che gli sarebbero state riferite da Faraci.
Il mio cliente, sig. Giuseppe Faraci, non è mai stato compagno di cella di tale presunto “collaboratore”, che si trova in quel carcere solo da qualche mese, così come nessuna confessione gli ha fatto e né avrebbe potuto fargli per la semplice considerazione che il sig. Giuseppe Faraci è assolutamente estraneo a tutti i gravi reati contestati (così come si è sempre dichiarato) e non aveva nulla da confessare, tanto meno ad un “mitomane”, quale può essere definito R.B. anche in ragione dei suoi gravi precedenti penali e disciplinari, ma di ciò ci si occuperà nella competente sede processuale, fermo restando che – all’esito dell’udienza del 29.5.09 – saranno poste in essere tutte le azioni giudiziarie nei confronti di R.B. e dei suoi eventuali (ignoti) complici.
In terzo luogo, appare oltremodo insinuante e diffamatorio atteso che, da un lato, il sig. Giuseppe Faraci non ha confessato alcunché a nessuno perché nulla, in quanto estraneo ai fatti contestatigli, ha da confessare e, dall’altro, che nel processo pendente dinanzi alla Corte di Assise di Caltanissetta, ad oggi, nulla è emerso in tal senso.
Ritengo, pertanto, che, nel caso di specie, le notizie siano andate al di là dei limiti e delle condizioni di legittimità del diritto di cronaca, riferendo notizie non vere e, soprattutto, non rispondenti alla realtà, così venendo meno all’obbligo giuridico e deontologico di riportare le informazioni secondo crismi di assoluta oggettività, continenza e verità.
Avv. Giuseppe Lo Monaco

La presente dichiarazione ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 8 della L. 8.2.1948, n. 47 recante “disposizioni sulla stampa”.