Perché Nicosia Diocesi di Padre Zito, docente Storia della Chiesa

Troina. Quando il Parlamento Siciliano, nel 1778, decise di erigere nuove diocesi nell’isola, affidando al sovrano il compito di definirne i confini, la scelta cadde su Nicosia., che fu fondata molti anni dopo nel 1817. L’arcidiocesi di Messina, che agiva su un vasto territorio, si oppose perché la fondazione di una nuova diocesi sul versante meridionale dei Nebrodi avrebbe comportato un suo smembramento. Castrogiovanni, come si chiamava allora Enna, e Taormina pretesero l’attribuzione della sede vescovile. “Oltre all’opposizione dell’arcidiocesi di Messina ed alle pretese di Castrogiovanni e Taormina, ci furono altre tre questioni che la deputazione si trovò a dover risolvere”, ha detto padre Gaetano Zito, docente di Storia della Chiesa e preside dello Studio Teologico San Paolo di Catania e vicepresidente dell’Associazione archivistica ecclesiastica. Padre Zito è autore della “Storia delle Chiese di Sicilia”. Coniugando chiarezza espositiva e sintesi, padre Zito riassume le tre questioni. Scrive padre Zito: “La prima questione riguardava l’attribuzione delle sede vescovile: Troina o Nicosia? Troina faceva valere il privilegio di essere stata la prima diocesi eretta in Sicilia da Ruggero il Normanno e chiedeva la restituzione delle sede traslata a Messina. Nicosia presentava il vantaggio di una popolazione più numerosa, la sua fedeltà e generosità alla corona borbonica, la numerosa e illustre nobiltà che le davano maggiore prestigio e la rendevano più facoltosa di Troina”. Le ragioni di Troina non furono accolte e alla fine la sede vescovile fu attribuita a Nicosia. Padre Zito nella Storia delle Chiese di Sicilia parla del “conflitto che fu determinato dall’antico antagonismo tra i canonici delle due collegiate di Nicosia, Santa Maria nella zona alta e San Nicolò in quella bassa della città, di cui erano protagonisti anche gli abitanti dei rispettivi quartieri. Le ragioni preponderanti furono però a favore di San Nicolò, eretta a chiesa cattedrale. In compenso, nel 1819, la chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore fu eretta a basilica minore con tutti gli onori e le prerogative di cui godevano le basiliche romane. Nel 1847 Pio IX accolse l’istanza del vescovo Benzi di unificare il capitolo di Santa Maria con quello della cattedrale”. L’antagonismo tra i due quartieri continuò fino al 1954, quando il vescovo Clemente Gaddi, portando a compimento il lavoro svolto dal suo predecessore Giardina, pose fine alla conflittualità tra le opposte fazioni. La terza questione alla quale fa cenno padre Zito riguardava i confini della nuova diocesi. Dal 1817 al 1844, la Diocesi di Nicosia comprendeva 19 Comuni: Nicosia, Alimena, Capizzi, Bronte, Cerami, Cesarò, Maletto, Gagliano, Gangi, San Mauro, Castelbuono, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Geraci, Resuttano, Sperlinga, San Teodoro, Troina, Viladoro e le due borgate di Marianopoli e Bonpietro. Nel 1844, a seguito della fondazione di nuove diocesi, il territorio della diocesi di Nicosia si riduceva a quello dei comuni: Nicosia, Agira, Assoro, Catenanuova, Centuripe, Cerami, Gagliano, Leonforte, Nissoria, Regalbuto, Sperlinga e Troina.

Silvano Privitera