San Cataldo corteo contro smantellamento ospedale

Il movimento cittadino “Libera San Cataldo” nasce con il preciso intento di coinvolgere la cittadinanza nelle scelte che riguardano la realtà sancataldese. Ci siamo resi conto, infatti, di come l’apatia abbia appiattito qualsiasi interesse verso il miglioramento della nostra cittadina e come spesso la maggior parte delle persone deleghi a qualcun altro il compito di intervenire su quello che non va. Questo meccanismo ha portato pian piano verso un disinteresse sempre maggiore che ha condotto il paese a uno stato di torpore e di silenziosa accettazione delle scelte altrui.
I risultati iniziano ad essere evidenti a tutti: l’Ipab di San Cataldo è stato chiuso, così come l’asilo nido. La stessa sorte sta toccando l’ospedale Maddalena Raimondi. I servizi che dovrebbero essere ritenuti fondamentali per il buon funzionamento di una comunità, sono o saranno a breve, dei privilegi per pochi.
Per questo motivo un gruppo di giovani ha sentito il bisogno di intervenire su questo stato di cose, costituendo questo movimento. Si tratta di un movimento apartitico, aperto a chiunque condivida con noi la voglia di cambiare e migliorare San Cataldo e di chi pensa che l’informazione e la partecipazione siano elementi indispensabili in una realtà sana ed efficiente. In questo senso stiamo cercando di promuovere una campagna informativa su quanto sta succedendo all’ospedale Raimondi, la sua lenta agonia e la decisione di chiudere diversi reparti, come ostetricia, ortopedia e l’indispensabile pronto soccorso.
La spiegazione ufficiale di tale provvedimento è che l’ospedale di San Cataldo e quello di Caltanissetta non devono fornire gli stessi servizi. Si sta cercando quindi di specializzare il reparto oncologico del Raimondi, chiudendo o depotenziando tutti gli altri. La beffa sta nel fatto che il Sant’Elia non è nelle condizioni di poter sopperire all’eventuale mancanza del Raimondi. Tutt’oggi si trova infatti in fase di ristrutturazione e non è in grado di servire un’utenza maggiore di quella di cui già si occupa. Questo porterebbe ad un disastroso disservizio che riguarda non solo San Cataldo, ma Caltanissetta stessa e i paesi limitrofi.
Il nostro obiettivo primario è quello di intervenire per salvare il diritto alla sanità pubblica ed evitare che per usufruire di un servizio adeguato il cittadino debba recarsi fuori o peggio, rivolgersi a una struttura privata. Per questo motivo, il movimento sta raccogliendo le firme per una petizione contro la chiusura del pronto soccorso e la trasformazione in polo oncologico. Il movimento sta organizzando un corteo per sabato 18 luglio che partendo alle 09:30 dal comune di San Cataldo, attraverserà la città giungendo sino all’ospedale. Tentiamo in questo modo di rendere partecipe tutta la cittadinanza nella speranza di salvare i nostri diritti.
Siamo convinti che sia giusto evitare lo spreco delle risorse, ma bisogna prima accertarsi che i tagli non danneggino i pazienti. Non si tratta di intervenire su numeri e costi, ma su persone, la cui dignità deve essere sempre rispettata. La popolazione sancataldese chiede solo che, per ambire ad avere un centro specializzato nella loro cittadina, non si debba rinunciare ad un servizio sanitario efficiente.
Il movimento comunque non si occuperà solo di questa imminente urgenza, ma interverrà in tutte quelle situazioni che rischiano di ledere il buon funzionamento del paese. Aspiriamo a un coinvolgimento attivo delle persone e promuoviamo una corretta informazione sullo stato presente in cui versa San Cataldo.

Per qualsiasi informazione contattateci all’indirizzo libera.sancataldo@libero.it o chiamando il 329.2171017

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redazione-vivienna