Enna. Donne maltrattate

Enna. Richiama alla mente la canzone di Fabrizio De Andrè “Le nuvole”, il programma di assistenza e integrazione sociale, presentato a Enna al centro culturale “Al Kenisa”, nel suggestivo scenario della chiesa sconsacrata dei santi Pietro e Paolo. “Vanno, vengono, ogni tanto si fermano e quando si fermano, sono nere come il corvo… certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone…” probabilmente il cantautore genovese fu precursore dei tempi (a sua insaputa) se metaforicamente associamo le nuvole alle migliaia di ragazze nigeriane o moldave costrette a prostituirsi sotto la minaccia dei loro protettori che molto spesso si rivalgono sulle famiglie nei paesi d’origine. Sono storie tristi quelle che arrivano a lambire le nostre coste sopra barconi di fortuna per una tratta di essere umani che non accenna a finire. La tavola rotonda organizzata dal Comune di Enna sulle tematiche legate alle vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale, ha visto la partecipazione dei responsabili delle associazioni: “Penelope” di Taormina e “Acuarinto” di Agrigento in prima linea nell’ambito della rete nazionale di protezione, coordinata dal Dipartimento per le Pari Opportunità. Un progetto giunto al suo settimo anno in favore delle vittime straniere che intendono sottrarsi alla violenza ed ai condizionamenti di soggetti dediti al traffico di persone a scopo di sfruttamento e che ottengono il permesso speciale di protezione previsto dall’art. 18 del testo unico sull’immigrazione. Ad aprire i lavori Cettina Restuccia dell’associazione Penelope. Lungo l’elenco dei casi di sfruttamento e abusi che segnano per sempre 25 storie di vita, tanti i percorsi difficili e a volte pericolosi di volontari e vittime realizzati grazie a questo progetto. La presenza del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Vittorio Teresi, è servita a fare il punto sulle denunce e sulla nuova legge che istituisce il reato di immigrazione clandestina. Ma i più vulnerabili continuano a essere i minori stranieri non accompagnati, oltre 1800 in un anno. Dunque il traffico di esseri umani, assieme e a quello di armi e droga assume caratteri sempre più preoccupanti. La scelta di Enna non a caso per discutere di queste tematiche, l’assessorato comunale alla solidarietà sociale, attraverso la campagna “Enna città solidale”, voluta dall’assessore Peppe la Porta, il prossimo settembre aprirà “Integra” lo sportello di aiuto e sostegno per gli immigrati che vivono in città. E anche se il capoluogo più alto d’Italia non ha prostituzione visibile, in casa avanza il sospetto che le badanti possano svolgere fra le mura di un anziano bisognoso il mestiere più antico del mondo. Poca la presenza di pubblico ma qualificati e motivati i presenti che, grazie al contesto informale del centro “Al kenisa”, hanno interagito con i relatori porgendo interessanti domande. Efficace l’intervento di Diego Avanzato, responsabile territoriale del progetto “Nuvole”; la sua è stata una disamina dei percorsi burocratici a volte farraginosi e poco attenzionati come la gestione e il finanziamento delle case di accoglienza. Il progetto è stato realizzato grazie anche al sostegno delle Province Regionali di Agrigento e di Messina, dai Comuni di Catania, Enna, Taormina, Gangi e Solarino. Ha partecipato ai lavori anche il Sindaco Gaspare Agnello e l’assessore alla pubblica istruzione Claudia Cozzo.

Ivan Scinardo

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