La morte del piccolo Giuseppe, il bimbo di Acireale sbranato da cani probabilmente destinati al combattimento, porta alla ribalta il tema, tristemente passato sotto silenzi,o del coinvolgimento di minori e giovani in attività illecite gestite dalla criminalità organizzata.
Sono sempre più numerosi i casi documentati di bambini e adolescenti impegnati nei combattimenti clandestini di cani e nelle corse clandestine di cavalli. Vengono utilizzati soprattutto perché difficilmente perseguibili penalmente; a loro il compito di custodire e curare gli animali, addestrarli, fungere da “vedette” per controllare il territorio e prevenire incursioni delle forze dell’ordine durante lo svolgimento delle gare. Infine, loro si occupano anche di ‘smaltire’ le carcasse degli animali caduti durante le competizioni. Catania, Palermo e Messina sono le provincie in cui si registrano il maggior numero di reati.
“Le corse di cavalli e i combattimenti clandestini non comportano semplicemente l’attuazione di pratiche crudeli e dolorose per gli animali (utilizzo di sostanze dopanti, droghe, anabolizzanti, sofferenze fisiche, maltrattamenti per aumentare l’aggressività dei cani, ecc…), – afferma Tiziano Granata Responsabile dell’Osservatorio Regionale Ambiente e Legalità di Legambiente Sicilia – ma rappresentano una fonte di liquidità molto cospicua e di riciclaggio per le organizzazioni criminali ed in particolare per Cosa Nostra, come dimostrano le numerose inchieste delle Forze dell’Ordine. Il possesso di cavalli e cani di razza è poi un autentico status symbol per i boss. E affidare a minorenni la cura dei cani e cavalli o la gestione di un allevamento rappresenta un modo per avvicinare le nuove leve ai clan e una prova da superare per scalare la gerarchia degli affiliati. Per questi motivi Legambiente Sicilia chiede alle Istituzioni e alle forze dell’ordine di porre maggiore attenzione al fenomeno dei combattimenti clandestini, apparentemente di basso allarme sociale, ma che in realtà miete vittime”.
L’ Osservatorio Regionale Ambiente & Legalità di Legambiente Sicilia da tempo si occupa dell’argomento con particolare attenzione anche all’universo minorile, sostenendo azioni che promuovino insieme il rispetto dell’ ambiente, la tutela delle specie animali e la cultura della legalità, affiancando iniziative orientate a prevenire le diverse forme di devianza e di disagio giovanile, come ad esempio nel quartiere Zen di Palermo. Sono infatti questi luoghi di riconosciuta marginalità sociale, come anche alcuni nel quartieri Messina e di Catania, che si prestano anche ad ospitare combattimenti di cani.
“Basta andare su youtube – conclude Tiziano Granata – per vedere decine di filmati, con tanto di commenti, girati proprio nel catanese con i cellulari da ragazzini che partecipano ad attività di questo genere come la scorta con gli scooter alle corse clandestine di cavalli organizzate dalla criminalità organizzata.”