Enna. Arrestato per espiazione pena rimanente pluripregiudicato ennese

Enna. Condannato a 9 mesi, arrestato e condotto in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione. Giuseppe Pesare, classe 1961, pluripregiudicato, nel gennaio del 2000, con l’intento di darsi alla fuga, aveva travolto con la propria auto un agente in servizio, mentre l’altro poliziotto era riuscito miracolosamente a trovare riparo in una rientranza tra fabbricati.

I fatti: Nell’ambito di ampia ed articolata operazione di polizia, la sera del 16 gennaio 2000, erano in corso specifici servizi finalizzati alla repressione di reati in materia di sostanza stupefacenti e personale della sezione antidroga aveva predisposto tre pattuglie per effettuare un mirato controllo a carico del Pesare.

Questi giunto in prossimità della propria abitazione, alla vista degli operatori di polizia già presenti in strada che gli intimavano l’alt a mezzo paletta di segnalazione e con l’impiego di vetture civetta munite di lampeggiante, allo scopo di eludere il controllo accelerava in direzione di un agente in servizio colpendolo in pieno e proseguendo nella sua marcia.

A pochi metri era presente altra pattuglia il cui equipaggio intimava l’alt al Pesare, ma questi, ancora una volta, cercava la via di fuga tentando di travolgere altro operatore di polizia che, miracolosamente, riusciva ad evitare l’impatto gettandosi in direzione opposta a quella della traiettoria dell’auto che, dopo aver tamponato un furgone, carambolava su alcune macchine in sosta impattando su una abitazione ed arrestando, così, la folle corsa.

Il Pesare veniva così tratto in arresto per tentato omicidio, danneggiamento aggravato di autovettura in servizio di polizia, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione a fini di spaccio di cocaina.

Tale scellerata condotta, finalizzata ad occultare il possesso di circa 1,8 grammi di cocaina, portava alla condanna a quattro anni, oltre alla interdizione dai pubblici uffici, per il reato di lesioni personali gravissime aggravate (avendo cagionato lesioni permanenti all’agente volontariamente investito), essendo nel frattempo prescrittisi i reati di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, mentre per la detenzione a fini di spaccio di stupefacente non fu configurato il reato, ma, piuttosto la detenzione per uso personale.

Dei quattro anni, tre sono stati condonati ricorrendo i presupposti per l’applicazione dell’indulto, introdotto con legge 241/2006.

Sottratti, infine, i periodi di custodia cautelare già sofferta, sono rimasti mesi 9 e giorni uno di reclusione.

Pertanto, in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, il pesare nella tarda mattinata del 30 luglio 2009 è stato condotto presso la propria abitazione dagli agenti della squadra mobile di Enna, dove dovrà permanere per l’espiazione della pena.

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redazione-vivienna