Enna. Vice presidente Consiglio provinciale Colianni: Monaco è confuso

Enna. Affondo da parte di Alfredo Colianni (Partito Liberale Italiano) vice presidente del Consiglio provinciale, all’indomani della seconda Giunta Monaco. Così chiosa Colianni: “ La definizione della crisi alla Provincia Regionale di Enna è apparente, non è ancora finita, infatti non si capisce come possano stare insieme due forze politiche che hanno programmi diversi.
Mi riferisco ad esempio alla problematica della scala mobile dove L’ M.P.A di Raffaele Lombardo non vuole realizzare l’opera, al contrario il chirurgo Monaco la vuole a tutti i costi e “non si sa il perchè”, poichè in campagna elettorale la pensava in maniera diversa.
Monaco allora è ancora confuso, una volta la pensa in un modo e poi invece decide in maniera opposta, quindi a mio avviso, in merito a preparazione politica ha delle lacune e lascia molto a desiderare e probabilmente chi lo consiglia ha la stessa preparazione politica.
La politica è altra cosa, bisogna immaginare il futuro, fare delle scelte condivise e pensare di operare per il bene della collettività, cosa che non concilia sempre con un ritorno dei propri interessi. (n.d.r. a questo punto Alfredo Colianni si rivolge direttamente al Presidente Monaco) Le vorrei ricordare inoltre che un paio di soggetti “assunti” da lei, chiamati a svolgere il compito di assessori, sono abituati ad entrare insieme nelle compagini amministrative, (vedi comune di Enna) e le ricordo anche, che sono abituati ad uscirne insieme e prima che si concluda il ciclo dei 5 anni.
Per non dire che alla presentazione della giunta vi erano degli assessori assenti ingiustificati che preferiscono probabilmente iniziare con le vacanze estive anzichè lavorare per la collettività, quindi nel momento che è stata varata una giunta a rate, poteva indicare gli assessori assenti dopo il ritorno dalle vacanze, risparmiando circa 3400,00 euro, costo della indennità di un assessore per un mese di prestazione.
Io auguro invece al Presidente Monaco che sappia risolvere i problemi che attanagliano la nostra provincia, e sul capoluogo veda di risolvere al più presto il problema della panoramica, metta in moto l’economia della provincia, dato che risulta essere il fanalino di coda, provincia più povera d’Italia, risolva il problema della spazzatura, il problema del caro costo dell’acqua pur essendo la provincia dei laghi.
Sulla questione Pasquasia invece carissimo Presidente, sono passati i fatidici sei mesi affidati alla commissione speciale d’inchiesta voluta fortemente anche da lei, guidata da un consigliere autorevole del suo partito ed aspettiamo ancora la relazione dovuta, però come avevo pronosticato ed ora ne sono più convinto, la miniera non si aprirà più, ma il tutto è servito come ebbi a dire tempo fa, a sperperare un pò di fondi pubblici per “sondaggi” inutili , affidati a qualche amico. Le sue promesse e il suo ottimismo sulla riapertura della miniera da lei tanto sbandierata, rimarrà promessa come tutte le altre cose”.