Sono 5 mila i cani randagi in provincia di Enna. E’ questo il dato indicato nella relazione sul programma di lotta al randagismo in provincia di Enna che sta attuando il Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche dell’Azienda Usl 4 di Enna di cui è responsabile il dr. Giuseppe Barbagallo. A questi 5 mila cani randagi si aggiungono i 10 mila cani padronali. Fino ad ora sono stati identificati e registrati su supporto cartaceo 5.076 cani padronali. Il 13 luglio, l’Azienda Usl ha dovuto sospendere l’attività d’identificazione dei cani per l’esaurimento dei microchips. L’Azienda Usl di Enna riprenderà l’attività d’identificazione dei cani padronali, non appena l’Azienda Usl di Catania le consegnerà i microchips richiesti. All’acquisto dei microchips dovrà provvedere l’Azienda Usl di Catania con una gara centralizzata. L’identificazione dei cani padronali, con l’applicazione di microchips, è una delle quattro fasi in cui si articola il programma dell’Azienda Usl per contrastare il fenomeno del randagismo in provincia di Enna. Nella seconda fase, che si dovrebbe concludere entro il 30 ottobre, è prevista l’identificazione dei cani aziendali. Anche questa fase ha subito un arresto per l’esaurimento dei microchips. L’azienda Usl ha sospeso temporaneamente la prima e seconda fase, ma sta programmando l’avvio della terza e quarta fase. Con la terza fase, che inizierà il 1° novembre, si passerà alla lotta al randagismo con le operazioni d’identificazione e sterilizzazione dei cani randagi. E’ molto probabile che sarà utilizzata per la sterilizzazione dei cani randagi la sala chirurgica di cui è dotato il Centro Faunistico per il recupero della fauna locale che si trova in contrada Ronza del Comune di Enna. L’Azienda Usl ha chiesto all’Ufficio Regionale delle Foreste Demaniali l’autorizzazione all’utilizzo di questa sala chirurgica. L’Azienda Usl potrebbe stipulare una convenzione con il Centro Faunistico, ma i Comuni avrebbero però l’obbligo di contribuire alle spese. La quarta fase riguarda la costruzione di strutture di ricovero dei cani randagi dopo la sterilizzazione. Fino ad oro sono stati presentati 3 progetti di ricovero per cani di cui: 1 nel territorio di Nissoria già autorizzato e gli altri 2 in via di realizzazione nei territori dei Comuni di Enna e Piazza Armerina.
Silvano Privitera