Disagi alle Poste di Troina

TROINA. Per i troinesi, recarsi all’ufficio postale è un incubo. Si devono armare di molta pazienza per stare in fila davanti agli sportelli ore ed ore Anche la corrispondenza non ricevono con regolarità. Sono almeno 15 anni che i troinesi vivono le disfunzioni del locale Ufficio postale come una sorta di maledizione biblica, senza averne alcuna colpa da espiare. “E’ dalle 9 che sono qui ad aspettare per pagare le bollette dell’acqua e del telefono”, ci ha detto Angelo La Licata, un anziano signore, quando l’orologio batteva le 12. E’ uscito indignato dall’ufficio postale Filippo Zummo, imprenditore edile troinese che da 13 vive e lavora a Milano, che è qui in paese per una breve vacanza: “Torno in paese di tanto in tanto, restandoci pochi giorni, per rivedere parenti ed amici, e mi addolora vedere che le cose qui a Troina peggiorano anno dopo anno”. Fuori l’ufficio postale, sulla banchina, c’è Domenico Santoro che ha accompagnato la moglie per pagare bollette e prelevare somme: “Mia moglie è entra 4 ore fa, ma ancora non è uscita. Mi capita spesso di andare all’ufficio postale di Bronte dove non mi mai capitato di aspettare ore ed ore davanti gli sportelli”. Un altro utente ci detto che quando va all’ufficio postale gli viene in mente il romanzo “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati: “Quando entro all’Ufficio è come se entrassi nella fortezza Bastiani dove i soldati stavano asserragliati ad aspettare un attacco dei Tartari, che non avveniva mai”. Ma non sono solo le lunghe attese alle Poste che complicano la vita ai troinesi. A tal proposito, Michele Polizzi, un anziano che vive a Scalforio, lamenta che le lettere e le bollette a lui dirette non le trova mai nella sua buca della posta, ma nella buca degli altri. Nella sua buca trova invece la posta degli altri. La gente non se la prende con i dipendenti delle poste, costretti a lavorare in condizioni difficili. Per protestare contro questa situazione, che è ormai diventata intollerabile un gruppo di cittadini, tra i quali c’erano i consiglieri comunali Fabio Venezia, Fabio Siciliano, Salvatore Barbirotto ed Angelo Impellizzeri, raccoglieva le firme sotto una petizione popolare per denunciare il disagio che provocano ai cittadini le disfunzioni dell’ufficio postale e chiedere di aumentarne il personale e l’apertura pomeridiana.

Silvano Privitera