Enna. Le ACLI sul nuovo piano traffico zona Monte

Enna. Anche le ACLI ennesi tramite Santino Notararigo entrano nel merito del nuovo piano traffico della zona Monte, queste le considerazioni:
“Il piano traffico ad Enna, che un’encomiabile, se pur tardiva, decisione municipale ha instaurato recentemente partendo dalla zona monte, è sotto gli occhi di tutti, fino ad ora non ha sortito gli effetti sperati.
L’urbanista esperto di traffico che l’ha concepito, ha voluto sperimentare, a buon diritto, virtuosi percorsi per snellire e disciplinare il traffico veicolare della città, divenuto per molti aspetti insostenibile.
Senza volere essere saccenti in una materia difficile e specialistica, l’estensore o l’amministratore preposto non ha tenuto conto, a nostro avviso, della toponomastica dell’agglomerato urbano, in buona parte medievale, quindi della impossibilità di trovare in tal senso soluzioni adeguate e confacenti.
Da cittadini e con il beneficio dell’inventario, riteniamo di suggerire alcune ipotesi che verificate a livello tecnico potrebbero essere prese in considerazione.
La chiusura del traffico veicolare nel centro storico, sarebbe una soluzione auspicabile, ma impossibile da realizzare dovendo salvaguardare attività commerciali, studi professionali, sedi di imprese, istituti di credito ed attività varie insediate.
Dovendo per logica opportunità scartare questa ipotesi, non ne esiste un’altra praticabile, in quanto non esiste la possibilità di flusso e deflusso ad anello nell’ambito urbano.
La soluzione che ipotizziamo, che poi è una vecchia idea in pratica mai utilizzata, così come utilmente hanno fatto, per esempio, in quel di Modica nel ragusano, di prevedere e realizzare un viadotto tra le zone Spirito Santo, San Leone, Lombardia capace di alimentare un circuito virtuoso da convogliare sulla via Caterina Savoca, piazza Prefettura, centro città e la cosiddetta panoramica, in parte crollata e da ricostruire nel più breve tempo, con criteri di maggiore sicurezza e funzionalità.
Sappiamo che queste soluzioni prospettate, certamente onerose, non sono facilmente sopportabili da parte degli enti locali interessati, comune e provincia.
Non essendovi altre soluzioni possibili, occorrerebbe insistere in questa direzione e reperire i necessari fondi pubblici nazionali e comunitari.
Per avviare a soluzione il problema, in via del tutto subordinata, il piano traffico in corso di attuazione da parte dell’amministrazione comunale, alla quale esprimiamo la nostra solidarietà per lo sforzo in questo senso profuso, andrebbe immediatamente corretto, per consentire un traffico urbano quanto più possibile razionale e condiviso.
L’attenzione, va posta, poi, alle problematiche, anch’esse di notevole entità, delle altre macroaree, urbane e sub urbane, le cui peculiarità sono da studiare in correlazione per trovare soluzioni auspicabili e praticabili.
In questa ottica, abbiamo letto i suggerimenti dell’architetto Giuseppe Vitale, il quale in un suo articolo suggerisce all’assessore comunale all’urbanistica architetto Spampinato di avvalersi della consulenza di un urbanista di chiara fama, come Winckler, mentre altri esperti, politici ed amministratori, propongono soluzioni diverse o alternative, certamente tutte rispettabili e valide.
Noi restiamo fermi nella convinzione che, a parte le soluzioni illuminate, certamente valide e da sperimentare sul piano pratico, solo i cittadini, i quali sono i fruitori diretti, hanno titolo per interagire esprimendo il loro giudizio di merito, del quale i redattori del piano non possono non tenere conto.
Infine, per non creare confusione e disorientamento, in maniera del tutto gratuita ci permettiamo di suggerire agli illuminati amministratori, di avvalersi di elementi statistici sul traffico e di modelli plastici di studio, per studiare e concordare una volta per tutte, un definitivo assetto che concili le esigenze senza scontentare tutti”.

Antonella Santarelli