Fnsi: manifestazione per la libertà di stampa
Enna-Cronaca - 02/09/2009
Una grande manifestazione di piazza in difesa della libertà di stampa, da tenersi probabilmente a metà mese. A questo sta lavorando la Federazione nazionale della stampa. Ad annunciare la mobilitazione il segretario del sindacato dei giornalisti che ha spiegato che l’intenzione della Fnsi è quella di coinvolgere nell’iniziativa altri sindacati e oltre alle associazioni culturali. Molte adesioni sono già arrivate, a partire dalla Cgil fino all’associazione “Articolo 21” che ha anche avviato una raccolta di firme per la libertà di espressione partendo da un appello lanciato da tre importanti giuristi quali Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky e Franco Cordero. Non mancano le adesioni politiche, soprattutto della sinistra. Antonio Di Pietro e la sua Italia dei valori hanno già dato la loro adesione, così come Claudio Fava e il partito di Sinistra e Libertà. Sull’ iniziativa converge il vertice del Partito Democratico, con tutti e tre i candidati alla leadership. Ieri nella sede Fnsi si è tenuta una prima riunione dedicata al tema, mentre oggi si riunirà la segreteria Fnsi al completo per decidere tempi e luogo dell’iniziativa. Per ora la data più gettonata sembra quella di sabato 12.
Il polverone sollevato dalla querela di Silvio Berlusconi contro “La Repubblica” non si arresta. Anzi si espande a macchia d’olio. L’azione legale intrapresa dal presidente del Consiglio contro le ormai famose dieci domande che il quotidiano di Ezio Mauro continua a rivolgergli da mesi, fa parlare di sé un po’ ovunque. L’ultimo intervento in ordine di tempo è quello, non di poco conto, dell’Unione Europea. Il messaggio è chiaro: “la libertà di espressione è un valore fondamentale dell’Ue”. A riportare il pensiero ufficiale dell’Europa è il portavoce della commissione Ue, Johannes Laitenberger interpellato su quali azioni possa intraprendere l’Unione per garantire la libertà di parola di fronte alle iniziative intraprese da Berlusconi. Laitenberger ha, però, voluto precisare di non essere al corrente delle querele che il nostro premier ha presentato contro vari organi di stampa europei. Un parere ancora più netto è stato espresso anche dalla Efj, la Federazione dei giornalisti europei, che fa parte della Federazione Internazionale (Ifj), che ha parlato espressamente di “vendetta mediatica” del presidente del Consiglio, condannando sia le querele a Repubblica e al francese Nouvel Observateur, che l’attacco da parte del quotidiano di famiglia, Il Giornale, nei confronti di Avvenire e del suo direttore, Dino Boffo. In un comunicato Aidan White, segretario generale dell’Ifj, ha affermato che il premier “sta mettendo a rischio la libertà di informazione cercando di usare la legge per intimidire i giornalisti e soffocando i reportage giornalistici”. Berlusconi, da parte sua, in una intervista rilasciata proprio al Giornale, precisa di non aver querelato Repubblica, bensì di aver intentato una causa civile. Inoltre, riferendosi all’intenzione del quotidiano di proseguire nella campagna delle 10 domande, ha aggiunto: “Se vogliono continuare a perdere lettori e credibilità facciano pure”. “Per fortuna – ha ribadito al suo arrivo a Danzica, dove si trova in visita – abbiamo la considerazione della grande maggioranza dei nostri concittadini che si stanno accorgendo, anche da quello che sta succedendo da qualche mese a questa parte, con che persone e con quale informazione abbiamo a che fare”.