Troina. Corteo storico di re Guglielmo

TROINA. Oggi pomeriggio, alle 16, dall’ex convento Sant’Agostino muoverà il corteo storico di re Guglielmo II animato da un centinaio di figuranti, dai musici e sbandieratori del gruppo “Rione Panzera” di Motta Sant’Anastasia. Organizzato dal comitato comunale per i festeggiamenti settembrini in onore di San Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, il corteo sfilerà per il paese seguendo quest’itinerario: partenza dal loggiato dell’ex convento Sant’Agostino, corso Calabria, via De Nasca, via Papa Urbano II, via Conte Ruggero, Discesa Santa Lucia, via Umberto I, via Nazionale, via San Silvestro, via Garibaldi, via San Pietro, arrivo all’ex convento Sant’Agostino dove verrà recitata in vernacolo locale “l’intrallazzata” da Basilio Arona, il figurante che interpreta il poeta di corte. Altri figuranti rappresentano re Guglielmo II, la regina Giovanna, sua moglie, la regina madre Margherita e dignitari di corte. Il corteo storico è una rappresentazione figurata della gratitudine che re Guglielmo II, detto il Buono, vissuto nel XII secolo, dovette provare nei confronti di San Silvestro per essere stato miracolato dal santo troinese. Nato nel 1150 da re Guglielmo I, detto il Malo per il suo pessimo modo di fare, e dalla regina Margherita, Guglielmo II fu colpito da una grave malattia all’età di 4 anni. A nulla erano valse le cure dei migliori medici del regno di Sicilia chiamati alla corte di Palermo. Si narra che San Silvestro, spinto da una forza misteriosa, si presentò al palazzo reale e chiese di visitare il piccolo Guglielmo II. Persa ormai ogni speranza di guarigione del piccolo principe, dopo i vani tentativi dei medici, il re Guglielmo I e la regina Margherita avranno pensato: “Perché non proviamo con il monaco basiliano di Troina?”, e consentirono a San Silvestro di visitare il loro figlioletto. Si può facilmente immaginare lo sconcerto e lo sdegno dei medici quando si videro scavalcati da un umile monachello. I luminari delle scienza medica accorsi al capezzale del piccolo Guglielmo, vollero vendicarsi dell’affronto prendendosi gioco di San Silvestro; gli mostrano delle urine di una scrofa facendogli credere che fossero del bambino ammalato. San Silvestro intuì il tranello tesogli dai medici e con serenità disse che le urine non erano del bambino ammalato, ma di una scrofa gravida di 12 porcellini. Rimasero di stucco i medici, che vollero provare se fosse vera l’affermazione di San Silvestro. Lo stupore dei medici fu grande quando, uccisa la scrofa, vennero alla luce 12 porcellini. Al quel punto re Guglielmo I e la regina Margherita non esitarono neppure un minuto e ammisero san Silvestro nella stanza dove giaceva moribondo il loro figlioletto. A San Silvestro bastò un semplice segno della croce sul fanciullo ammalato per guarirlo all’istante.

Silvano Privitera