Legambiente e Ordine dei Geologi su frana di Messina
Enna-Cronaca - 04/10/2009
A poche ore dalla frana che ha travolto alcuni quartieri di Messina con un pesantissimo bilancio di perdite umane, la riflessione delle istituzioni è stata unanime: dal Presidente della Repubblica al ministro dell’Ambiente, dal presidente Lombardo agli amministratori locali, tutti hanno parlato di “tragedia annunciata”. Le violenze subite dal nostro territorio negli ultimi decenni, fatte di incendi boschivi, abusi edilizi e piani regolatori dissennati che hanno consentito di edificare in aree a rischio, hanno creato le condizioni perché si compisse il disastro. Sperando che queste dichiarazioni non siano state rilasciate sull’onda dell’emozione, ma siano il segno di una consapevolezza finalmente acquisita dalla classe dirigente di questo Paese e di questa Regione, a seguito di questa ennesima sciagura, è necessario che alle parole seguano fatti coerenti. Proprio in questi giorni l’Assemblea regionale sta esaminando il testo del Piano casa siciliano proposto dal Governo.
Chiediamo un atto di responsabilità e di rispetto per le vittime: la Sicilia rinunci ad approvare una norma che prevede un considerevole aumento delle cubature edilizie e di consumo di suolo in una realtà già pesantemente pregiudicata, in cui l’80 per cento dei Comuni è a rischio di dissesto idrogeologico. Nella nostra regione milioni di persone vivono in condizioni di grave pericolo per la propria incolumità senza averne la minima consapevolezza e senza che le istituzioni facciano quanto in loro potere per garantirla. La Sicilia decida di trasformare il Piano casa in un grande progetto di riqualificazione del territorio. Delocalizzando gli edifici e le infrastrutture dalle aree più vulnerabili, liberando le aste fluviali e le foci dal troppo cemento che le ha invase, consolidando i versanti delle montagne e delle colline con interventi di rinaturazione e rimboschimento. Per il rilancio del settore edilizio una sfida come questa avrebbe un effetto sul piano economico ben maggiore del cosiddetto Piano casa, contribuendo al contempo a sanare le ferite del nostro territorio, garantendo la riduzione dei rischi e maggiore sicurezza per i cittadini che lo abitano. Un’importante stagione di manutenzione straordinaria è la prima vera “grande opera” di cui la Sicilia ha bisogno.
Se il Governo e tutta la classe politica siciliana sapranno raccogliere questa sfida, la nostra regione potrebbe diventare l’avanguardia di una nuova politica di gestione del territorio nel nostro Paese, trasformandosi da fanalino di coda nel faro di un moderno e sostenibile modello di sviluppo.
Mimmo Fontana, presidente Legambiente Sicilia
Gianvito Graziano, presidente Ordine dei geologi della Sicilia
L’ufficio stampa
Teresa Campagna
Alessandra Ferraro