Isola Bella Taormina: Esposto WWF a Procura Messina
Enna-Cronaca - 05/10/2009
L’Avv. Pier Francesco Rizza, in qualità di Presidente della Sezione Sicilia del WWF Italia, ha depositato, alla Procura della Repubblica di Messina un esposto segnalando possibili abusi edili; violazioni al Regolamento e alle leggi di tutela ambientale; violazioni all’Ordinanza 46/01 della Capitaneria di Porto di Messina, in località Isola Bella (Taormina), in area di riserva (zona A) e in area di pre riserva (zona B).
Il WWF Italia che gestiva l’area protetta dal 4/11/1998, a fronte di oggettive difficoltà burocratiche ed amministrative (conflitto tra gli stessi organi regionali, Assessorato Regionale Territorio e Ambiente da un lato, e Assessorato ai Beni Culturali e Pubblica Istruzione dall’altro, presente sull’isola, zona A della Riserva, con un vincolo storico-culturale), ha restituito il bene alla Regione in data 17/01/2006, la quale, con provvedimenti temporanei e reiterati nel tempo, ha affidato la gestione della Riserva alla Provincia Regionale di Messina.”
Alla luce di recenti sopralluoghi effettuati in Riserva e documentati fotograficamente, si è constatato quanto segue:
“In zona A di Riserva Tra gli scogli dell’isola, adiacenti il cancello di ingresso, il WWF, aveva denunciato, ripulito e ripristinato un’area adibita abusivamente a deposito pedalò, discarica e wc a cielo aperto. La Procura della Repubblica a suo tempo era intervenuta, ponendo i sigilli alla porta del manufatto retrostante l’area. Il WWF aveva montato una palizzata di legno e aveva vigilato per 7 anni, impedendo l’accesso a questa zona dell’isola. Da un recente sopralluogo si riscontra che la palizzata è stata divelta, i sigilli apposti sembra siano stati violati, sono presenti numerosi rifiuti anche ingombranti, il luogo è utilizzato nuovamente come wc, la porta di ferro è stata scardinata e all’interno si notano calcinacci di varia natura. L’area è allo stato attuale una discarica e piena di escrementi ecc…”
“In zona B di Riserva, all’interno di una proprietà privata, si osserva la realizzazione di una piscina di notevoli dimensioni, è noto che le piscine necessitano sia di enormi volumi idrici (e relative condutture) sia di altrettanto abbondanti scarichi che, per necessità manutentive del bene, sono in palese contrasto con le norme di tutela ambientali e di gestione della riserva. Gli scarichi oltre ad alterare in tempi e luoghi particolari la composizione chimico fisica delle acque (forte immissione di acqua dolce in acqua salata non di origine piovana e non legata al ciclo delle stagioni), immettono sostanze chimiche usate generalmente per impedire la formazione di alghe nelle piscine e disinfettanti (non sempre solo cloro). Sotto altro profilo anche l’eventuale captazione e scarico di acqua marina necessita di autorizzazioni e iter approvativo da parte degli Enti preposti, del quale ad oggi non si ha contezza.
Ci si domanda se sia stato svolto ed esitato un eventuale iter approvativo da parte degli Enti preposti (Provincia Regionale di Messina, ARTA, Capitaneria ecc..).”
“L’Hotel ricadente in zona B ha eseguito una recente ristrutturazione con le seguenti modalità: innalzamento dei tetti dei bungalow; costruzioni fronte mare; abbattimento di numerosi alberi,;innalzamento del muro perimetrale; (tutta l’area risulta ancora oggi interessata da lavori in corso); messa in posa di una grande pedana di legno con annesso chiosco, in spiaggia.”
“Sempre in zona B si nota un manufatto di nuova costruzione adiacente il Diving Center”
Si segnalano inoltre numerose le violazioni al regolamento e alla tutela del bene naturalistico, effettuate da soggetti che, in assenza di vigilanza, hanno alterato la naturalità dei luoghi:
a) Alberi di Tamerici e Acacie sono stati tagliati lungo tutta la spiaggia;
b) in un tratto di spiaggia di massima fruizione, sono stati ripristinati i verricelli per le barche che stazionano li tutto l’anno;
c) numerose le attività economiche illecitamente esercitate sulla battigia e nell’area di accesso al bene tutelato;
d) nella spiaggetta dell’isola (zona A) si bivacca con ombrelloni e sdraio nonostante il divieto dell’ordinanza 46/01 della Capitaneria . Non sono rari i bivacchi notturni con tende e sacchi a pelo;
e) si naviga a motore sino a riva e si ancora e attracca ovunque, danneggiando la Posidonia oceanica (a violazione dell’Ordinanza 46/01 della Capitaneria di Porto di Messina);
f) si pesca con ogni mezzo, anche con l’ausilio di bombole sia nelle ore diurne sia notturne;
g) la rimozione dei rifiuti giornalieri non viene regolarmente effettuata, e si nota la presenza di rifiuti ingombranti in alcuni punti della spiaggia.
In conclusione si è purtroppo assistito ad un deterioramento molto grave e progressivo del sito protetto a danno dei valori naturalistici, storici e culturali di questo tratto di costa.
Per questi motivi il WWF chiede alla Procura di disporre le necessarie indagini al fine di individuare i responsabili di eventuali reati e/o violazioni di legge ed adottare, nel caso, tutti gli opportuni provvedimenti.