Troina. I poveri 1300, 13,6 % della popolazione residente

TROINA. Cosa c’è dietro quelle cifre asettiche della povertà in Italia, che l’Istat ha pubblicato l’estate scorsa? In Italia si è relativamente poveri con una spesa mensile per persona inferiore a 999 euro. Ma c’è chi sta ancora peggio: i poveri assoluti con una spesa mensile per persona inferiore o pari a 750 euro. Un adulto è considerato assolutamente povero se la sua spesa mensile è inferiore o pari a 674 euro nel caso risieda in un’area metropolitana del nord, a 674 euro qualora viva in un piccolo comune settentrionale e inferiore a 502 euro se risiede in un piccolo Comune meridionale. Applicando questi parametri dell’Istat, si stima che a Troina i relativamente poveri siano 1300, pari al 13,6 % della popolazione residente, mentre gli assolutamente poveri siano 480, pari al 4,9 % della popolazione residente. Ma come vivono i poveri di Troina? Da quello che ci hanno raccontato Mario Allegra (36 anni) e Leoluca Sardigna (64), vivono in una condizione di profondo disagio. Allegra è originario di Nicosia, ma da molto tempo vive a Troina in via Bonanno 18, nel centro storico di Troina, in una casa che gli è stata donata dagli eredi Salvatore Calì. Quando era ancora in vita, Calì diceva spesso ai suoi parenti, che la casa dove abitava, dopo la sua morte, doveva essere data in beneficenza a chi ne avrebbe avuto di bisogno. Allegra è un invalido civile con il 100% di invalidità e, tra pensione d‘invalidità ed indennità di accompagnamento, dispone di 700 euro al mese. Allegra, che avuto un’infanzia difficilissima, soffre di un terribile diabete che gli ha procurato altre malattie iuvalidanti. Ecco come ci racconta la sua condizione Allegra, che siamo andati a trovare nella sua abitazione di via Bonanno: “A causa del diabete soffro di molte altre malattie, tra le quali le neuropatie e una riduzione della vista. Ho difficoltà a camminare. Nel quartiere dove abito ci sono molti scalini, che mi complicano la vita. Per curarmi di queste malattie, ho bisogno di molti medicinali. Una buona parte di questi farmaci, che sono costosi, non me li passa il servizio sanitario per cui devo comprarli con i 700 euro al mese della pensione. Ma con questi soldi devo pagare anche le bollette della luce, dell’acqua e il gas della cucina e tutto quello che mi serve per mangiare. Sono frequenti i miei ricoveri in ospedale per visite e controlli. Le spese di viaggio non sono trascurabili per andare all’ospedale di Enna. Ad aiutarmi c’è il mio amico Leoluca Sardigna, che vive anche lui in via Bonanno in una casa vicina alla mia ma non comunicante”. Anche Sardigna, originario di Corleone, ha con una storia personale familiare e personale problematica molto simile a quella dei personaggi dei romanzi di Dostoevskij. “La mia situazione è diventata seria dopo la separazione da mia moglie e la morte dia mia figlia. Prima di arrivare a Troina dove sono stato aiutato da padre Piergiovanni – ci racconta Sardigna – sono stato in una comunità dei Cappuccini di Cefalù e nella comunità di Biagio Conti a Palermo. Qui a Troina ho fatto amicizia con Mario. Non ho né pensione né ricevo contributi. Vivo in piccola casa, vicino a quella di Mario, che è stata donata a me e Mario da due generosi benefattori. Ho bisogno di aiuto, come Mario”. Mario e Leolouca pensano di scrivere al Prefetto per chiedergli di fare qualcosa in loro aiuto.

Silvano Privitera

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