Comune Enna. Rischio dissesto idrogeomorfologico

Enna. Il consiglio comunale, bella seduta di martedì sera, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno che porta a valutare con grande attenzione quali sono le condizioni idrogeomorfologiche e di sicurezza complessiva del capoluogo in caso di evacuazione o in caso di pericolo provocato da condizioni atmosferiche avverse con piogge torrenziali. A chiusura del dibattito è stato votato un ordine del giorno che impegna il sindaco Rino Agnello a costruire e coordinare attraverso la Protezione Civile provinciale e regionale una taskforce di geologi con l’obiettivo di individuare le aree a rischio di dissesto idrogeomorfologico del territorio comunale; l’impegno a predisporre interventi urgenti nelle aree a maggiore rischio di dissesto idrogeomorfologico; predisporre progetti per interventi a medio e lungo termine. Il sindaco Agnello è stato sollecitato a richiedere finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio ed è stato anche invitato, assieme alla sua giunta di effettuare un monitoraggio costante del territorio.
Il consiglio comunale a sua volta si è impegnato a stornare e prevedere in bilancio somme che vengono ritenute necessarie per effettuare interventi urgenti; si è anche impegnato ad autorizzare il sindaco ad utilizzare ogni procedura previste dalla vigente normativa; a collaborare con l’amministrazione comunale per qualsiasi problematica riguardante il dissesto idrogeomorfologico. Il problema più importante in questa questione è sicuramente quello della sicurezza delle pendici, specie quelle che si trovano sotto il castello di Lombardia e sopra la provinciale 28 , la Panoramica, che nella sostanza sono state le concause del crollo di una parte della strada, mentre sotto le arcate della Panoramica c’è da effettuare e canalizzare le acque piovane, che sono state elementi di erosione della base. Un incontro con la Protezione Civile da parte del sindaco, della giunta e dell’ufficio tecnico è necessario per capire come deve muoversi per ottenere dei finanziamenti, ma è anche vero che l’ufficio tecnico dovrà preparare dei progetti cantierabili in grado di essere finanziati con una certa urgenza, mentre la giunta dovrà lavorare per cercare di avere delle somme in grado di lavorare per raggiungere l’obiettivo di mettere in sicurezza tutto il capoluogo ennese.

L’intervento del Consigliere comunale Salvatore Sanfilippo sul dissesto idrogeomorfologico nel Comune di Enna: “In questi 4 anni e mezzo di consiliatura ho avuto modo di proporre all’aula diverse tematiche; dal parcheggio in Piazza Garibaldi alla Banca d’Italia, dal Reddito Minimo all’Assistenza agli anziani, dal contributo ai lavoratori che perdono il lavoro alla legge Gelmini, dall’Autodromo al randagismo.
Però il punto posto all’ordine del giorno è in assoluto per me il più importante perché si parla di prevenire la possibilità di perdere vite umane. L’emergenza frane in Sicilia è ormai un pericolo costantemente in agguato. Il dissesto del territorio ha raggiunto livelli così elevati che qualunque precipitazione appena superiore al normale crea problemi a paesi come Porto Empedocle e a città come Palermo e Catania se non addirittura catastrofi come nel messinese. Dopo quanto avvenuto nel nostro territorio alla strada panoramica, solo per miracolo il nome della nostra città non è stato incluso nell’elenco dei comuni che hanno pagato un prezzo di vite umane. La finalità di convocazione urgente di questo consiglio è di evitare che ciò avvenga in futuro. I titoli dei giornali di questi giorni mettono terrore, fango e morte potevano colpire dovunque, le case di Giampilieri sono le case di tutta Italia. Ora sappiamo che quel disastro potrebbe ripetersi in ogni momento, in ogni angolo del Paese. Molti sindaci ormai quando piove non dormono più. La conferma di quanto sopra accennato arriva dall’ultimo rapporto nazionale sul rischio frane e alluvioni redatto dalla protezione civile e da Legambiente nello scorso novembre. E i numeri fanno paura: sono ben 5581 i centri abitati a rischio dissesto idrogeologico pari al 70% dei comuni di tutta Italia. In Sicilia la situazione non cambia: ben 270 comuni sono a rischio frane e alluvioni pari al 70% anche in questo caso. Desidero ricordare che la Sicilia è ultima nella graduatoria della prevenzione con l’8% di interventi adatti a mitigare l’allarme idrogeologico. È chiaro che cosi non si può andare avanti, un problema molto grave che va affrontato con serietà e senza oltranzismi. La politica deve dimostrare tutta la sua capacità nell’anticipare i fenomeni catastrofici con interventi urgenti nelle aree maggiormente a rischio. Spererei che la nostra città appartenesse a quel 30% di città non a rischio ma vista la posizione morfologica del nostro territorio ciò mi pare molto improbabile) pertanto desidero proporre all’aula il seguente ordine del giorno:

Il Sindaco a costituire e coordinare attraverso la protezione civile comunale un task force di geologi al fine di:

1) individuare le aree a rischio dissesto idrogeologico nel territorio comunale
2) predisporre interventi urgenti nelle aree a maggiore rischio dissesto idrogeologico
3) predisporre progetti per interventi a medio e lungo termine
4) richiedere finanziamenti per la messa in sicurezza del territorio
5) Monitoraggio costante del territorio.

Il consiglio comunale si impegna altresì:
1) a stornare e prevedere in bilancio somme ritenute necessarie per effettuare interventi urgenti
2) ad autorizzare il Sindaco ad utilizzare procedure di trattativa privata per quelle somme superiori alle sue facoltà negli interventi urgenti.
3) a collaborare con l’amministrazione per qualsiasi problematica riguardante il dissesto idrogeologico.