Oasi Troina. Padre Ferlauto: presto si risolveranno i problemi

TROINA.E’ molto probabile che padre Ferlauto stia pensando ad una lettera di risposta alla lettera della Cisl Fp Sicilia. Intanto ha scritto una nota che ha indirizzato “a quanti operano nell’Oasi”. In questa nota padre Ferlauto ricorda che, il 14 agosto, durante la veglia mariana nella radura di Maria, aveva comunicato che “ al 99 per cento, entro settembre, l’Oasi sarebbe stata in condizione di venire incontro alle vostre giuste esigenze. Purtroppo l’iter della pratica, grazie ai tempi che corrono, ha subìto uno slittamento ad ottobre”. Entro la fine di ottobre, padre Ferlauto assicura il suo impegno a risolvere il problema dei dipendenti e lamenta che la Regione Siciliana sia assente, nonostante il sindacato faccia quello che è nelle sue possibilità. A questo punto, padre Ferlauto chiude la lettera invitando quanti operano all’Oasi a “fare una preghiera al grande Socio dell’Oasi (Dio ndr) perché non ci siano ulteriori slittamenti. La lettera sul mancato pagamento degli stipendi da 5 mesi ai dipendenti dell’Oasi, che la Cisl – Funzione Pubblica della Sicilia ha inviato all’assessore regionale alla sanità, Massimo Russo, ed al dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica, Maurizio Guzzardi, sta suscitando interesse e preoccupazioni tra la gente. Sono circa un migliaio i dipendenti delle società che fanno capo all’Oasi Maria SS., che è la più grande concentrazione di lavoratori dipendenti esistente in provincia di Enna. Anche se non tutti quelli che lavorano all’Oasi sono di Troina, che ha una popolazione residente di 9733 (rilevazione Istat al 30 settembre), si intuisce quale presa abbiano sull’economia locale le attività dell’Oasi. E si capisce perché la gente sia preoccupata e ne parli nei circoli, in famiglia, negli incontri tra amici e nei luoghi di lavoro. I toni della lettera della Cisl sono allarmanti. Scrive la Cisl nella lettera: “Noi non vogliamo stabilire per colpa di chi non arrivano le somme all’Istituto o se arrivano e vengono utilizzate per altri scopi, ma sappiamo che la negazione del diritto alla retribuzione ha costretto i lavoratori a fare ricorso a canali diversi – a volte non legali – per reperire i soldi necessari a garantire la propria sopravvivenza e quella dei propri familiari”. I canali non legali sono quelli dell’usura. E non è necessario aver letto i libri di Tano Grasso per sapere che l’usura è un’attività criminale che spesso si intreccia con il racket delle estorsioni. La Cisl denuncia che la situazione economica dei dipendenti Oasi è diventata “assolutamente insopportabile dal punto di vista morale, etico e rischia di avere conseguenze drammatiche” per i lavoratori e per l’intera comunità troinese. Di fronte ad un simile prospettiva, la Cisl mette le mani avanti e dice che “ non vuole essere complice di quanto sta accadendo e, se ha sbagliato nelle scelte fatte, ne chiede scusa a tutti i lavoratori iscritti e non iscritti”. La Cisl lamenta infine l’assenza di intervento da parte della politica nelle sue varie articolazioni. Una volta nelle sezioni dei partiti locali si parlava anche dell’Oasi. Ora non si sa se si parla e di che cosa si parla”.

Silvano Privitera

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