Provincia Enna. Consigliere Sutera (AD) sollecita rimozione Assessore Di Simone
Enna-Provincia - 27/10/2009
Enna. Lettera aperta al Presidente della Provincia Monaco del Consigliere provinciale Michele Sutera, che torna alla carica sul mancato ritiro della delega all’Assessore Ilaria Di Simone, questa la sua ultima richiesta:
“Presidente, alla data odierna Ella non ha ancora inteso soddisfare la legittima richiesta di avvicendamento in Giunta del rappresentante del Movimento politico che mi onoro di rappresentare. Questo suo atteggiamento attendistico non giova alla causa. Il rinvio “sine die” non giova a distendere i rapporti tra Alternativa Democratica e la forza politica che ha inteso interferire, in maniera del tutto abusata e scorretta, su decisioni che non le appartengono, né serve a cambiare la nostra decisione né a mutare il nostro comportamento in aula, né ci distoglierà dall’ assumere decisioni più radicali e definitive. Lei deve dirci, Presidente, se intende onorare quell’accordo sottoscritto alcuni mesi fa, oppure no. E’ venuto il momento di capire se Ella ha la necessaria autonomia politica e la necessaria autorevolezza per assolvere ai compiti di Presidente della Provincia, oppure no. Capire questo è di fondamentale importanza per il prosieguo di un cammino politico-amministravo comune.
Comprendo il momento di estrema difficoltà che Ella sta vivendo, atteso che, per quanto ci è dato sapere, la forza politica che ha assunto un atteggiamento scorretto ed abusato, politicamente ingiustificato ed ingiustificabile, coincide con la forza politica cui Ella si riferisce, tuttavia però, una decisione và presa. Restare prigioniero di una “non decisione” è quanto di più avvilente possa accadere a chi, come Lei, è stato chiamato ad assolvere ad un compito istituzionale di tutto rilievo. Ogni forma di ricatto qualifica chi lo esercita e mortifica chi lo subisce. Da questa vicenda il PDL, partito di suo riferimento, non ne sta uscendo certamente bene. E’ vero che, a quando pare, le ingerenze provengono da una parte di parte del PDL, ma è anche vero che la mancata decisione intanto che alimenta la confusione omologa tutti allo stesso livello. Noi, nel rispetto della autonomia di ogni forza politica, non vorremmo entrare nel merito delle decisioni del PDL, ma se queste investono o vengono assunte in danno di altre forze politiche, come nel caso in specie, abbiamo il sacro santo diritto-dovere di entrarci. L’accordo sottoscritto da tutte le forze politiche sanciva che ad AD sarebbe spettata una rappresentanza in Giunta ed al PDL ne sarebbero spettate due e non tre. Va’ da sé che ogni forza politica in piena e totale autonomia ha il diritto di segnalare e/o avvicendare i propri rappresentanti; questo diritto noi abbiamo inteso esercitare, e non potremo mai consentire che un’altra forza politica, quale che sia, interferisca. Il Pdl, quale forza politica di maggioranza e che esprime le due massime cariche istituzionali della provincia, piuttosto che impelagarsi in faccende che non la riguardano, guardi un po’ in casa sua; si occupi della propria unità interna, di creare una classe politica all’altezza del compito istituzionale conferito dagli elettori, di provare a dare impulso alla sua amministrazione, di dare a lei, Presidente, ed alla sua giunta, chiari indirizzi politichi capaci di caratterizzare il suo governo; si faccia promotore di una seria e proficua programmazione a breve a medio ed a lungo termine. Provi ad analizzare i tanti e gravi problemi politici, e non solo, che la coalizione ostenta in ogni occasione e, se può, provi a dare il proprio contributo per avviarli a soluzione. Si ponga, ad esempio, il problema di una equilibrata rappresentatività territoriale in giunta. Faccia il PDL un bagno d’umiltà e si renda conto che l’onnipotenza non appartiene agli uomini; sarebbe già sufficiente, nella classificazione degli uomini di sciasciana memoria, occupare il posto più alto. Capisca il PDL che l’amministrazione provinciale è chiamata ad affrontare i tanti e gravi problemi che affliggono la nostra martoriata provincia e che, pertanto, mal si conciliano gli “ipse dixit” costellati da tanti “yes-men”. I comportamenti del suo partito di riferimento, caro Presidente, intanto che la frenano anche l’azione amministrativa, la indeboliscono senza che sia chiaro a vantaggio di chi.
Per tornare al “nostro problema”, Presidente, noi esigiamo da Lei, il rispetto degli accordi sottoscritti e che, pertanto, quale garante degli stessi e dell’intera coalizione, proceda all’ immediato avvicendamento della rappresentanza giuntale di AD. Del tutto irrilevante ci appare la posizione di quella parte del PDL che si oppone. A meno che si abbia l’onestà intellettuale di ammettere che non si intende più mantenere fede all’accordo preso, nel qual caso, ne prenderemo atto e, se avallato anche dalle altre forze politiche della coalizione, sapremo trarne con immediatezza e tempestività le dovute e consequenziali determinazioni di ordine politico ed amministrativo”.
Antonella Santarelli