Procuratore Ferrotti comunica a Ministro Alfano: da gennaio in pensione. In tilt Tribunale di Enna

Clamoroso annuncio del procuratore capo di Enna Calogero Ferrotti: dal primo gennaio prossimo il magistrato andrà in pensione. È stato lo stesso procuratore Ferrotti a comunicare ieri la sua decisione al ministro per la Giustizia Angelino Alfano, in visita a Caltanissetta dove il ministro ha incontrato i magistrati del distretto giudiziario. Una decisione che il procuratore ha sottolineato non essere polemica, ma che è motivata dal disagio di operare in una procura senza magistrati. A partire dai primi giorni di gennaio e comunque entro la fine di febbraio, infatti Marcello Cozzolino, unico sostituto procuratore in servizio a Enna. Lascerà la sede avendo già ottenuto il trasferimento. Il procuratore Ferrotti quindi rimarrebbe il solo magistrato inquirente della procura, che dovrebbe coordinare le indagini in fase istruttoria, sostenere l’accusa nelle udienze preliminari e poi durante i processi di primo grado che si celebrano dinanzi al collegio penale. Impossibile per un solo magistrato, senza penalizzare l’una o l’altra delle attività di un pubblico ministero. L’organico della procura ennese prevede 5 magistrati, ma già da mesi a lavorare sono rimasti Ferrotti e Cozzonino e tra poche settimane, ferrotti rimarrebbe da solo. “Lo avevo deciso da tempo – ha spiegato Ferrotti – anche se per ragioni personali avevo deciso di non renderlo noto fino ad ora”. Una situazione altrettanto complicata si profila anche alla procura presso il tribunale di Nicosia, dove a breve il procuratore capo Carmelo Zuccaro lascerà la sede, perché trasferito a Catania, mentre Daniela cento l’unico sostituto procuratore in servizio è prossima a chiedere il trasferimento a complicare la situazione al palazzo di giustizia di Nicosia l’ormai prossimo trasferimento anche del presidente del tribunale Pietro Falcone. Dopo la riunione a porte chiuse con il guardasigilli Alfano, il presidente della prima sezione della Corte d’appello nissena, Salvatore Cardinale ha dichiarato: “Abbiamo illustrato al ministro le nostre
difficoltà di gestione degli uffici, dove mancano anche la carta per le fotocopie ed i fondi per il carburante delle auto di servizio. Soprattutto abbiamo riferito che il
distretto giudiziario ha bisogno di magistrati anche se, malgrado tutto, riusciamo a smaltire i processi pendenti”. I problemi che però si profilano all’orizzonte sono molto complessi e presto a seguito dei tagli annunciati dal ministro Alfano agli organici del personale amministrativo, i dipendenti del palazzo di giustizia di Enna potrebbero entrare in stato di agitazione. Per contenere i costi il prossimo piano prevede infatti una riduzione ben sette dipendenti tra cancellieri e dirigenti. Tagli di circa il 12% sul personale che porterebbe da 38 a 31 gli “amministrativi” del palazzaccio di Enna, dove nel 2008, sono stati iscritti 5.694 procedimenti e ne sono stati definiti 5.413. Una riduzione su personale già carente secondo quanto sostenuto dai dipendenti di Enna, renderebbe impossibile garantire il funzionamento degli uffici. Si prospetta una situazione difficilissima in un territorio dove per mantenere la legalità, ai cittadini deve essere garantita la “percezione” di una giustizia che funziona. Questo soprattutto in palazzi di giustizia nei quali, come nel caso di Nicosia, i tempi di apertura di un fascicolo di inchiesta e istruzione dell’udienza preliminare e di un eventuale processo di primo grado, sono tra i più ristretti d’Italia, e dove si riesce a garantire una giustizia rapida almeno nelle fasi del primo grado. Il ministro Alfano si è impegnato a trovare le necessarie soluzioni ai gravi problemi che si profilano nel distretto di Caltanissetta. Nel corso della riunione, è infatti stato deciso che, in caso di ritardi nella nomina dei magistrati lo stesso presidente della Corte d’appello potrà chiedere l’applicazione di colleghi provenienti da altre sedi a chiamare in applicazione qualche collega da altre sedi, per evitare la totale la paralisi delle attività giudiziarie.
Giulia Martorana