Cavalli di Troina alla Fiera di Verona
Enna-Cronaca - 13/11/2009
TROINA. Con 7 cavalli indigeni siciliani bardati il folclore e le tradizioni troinesi hanno fatto bella mostra di sé alla Fiera Cavalli di Verona, una delle più famose ed antiche manifestazioni fieristiche dedicate ai cavalli giunta alla 111° edizione, che si è svolta nella città veneta dal 5 all’8 novembre di quest’anno. A rappresentare il folclore troinese alla Fiera Cavalli di Verona ci sono andati con i loro cavalli bardati: Giovanni Alberti, Luigi Baudo, Salvatore Berillo, Morena Gagliano, Natalino Gagliano, Silvio Gagliano, Giuseppe Ruberto e Nino Russo dell’Associazione Rangers d’Italia. Ad organizzare la partecipazione alla Fiera Cavalli di Verona dei Rangers troinesi, con ed i loro cavalli bardati, è stata l’Associazione Regionale Allevatori (ARA) della Sicilia con il contributo finanziario dell’Assessorato all’agricoltura e foreste della Regione Siciliana, che ha sostenuto le spese di trasporto dei cavalli e dell’affitto di 8 box, di cui 7 destinati ai cavalli ed 1 per il deposito degli addobbi. Il circolo locale dei Rangers d’Italia, tra i suoi obiettivi, si è posto quello di valorizzare il cavallo indigeno siciliano. Il 9 luglio di quest’anno ha organizzato la 1^ Rassegna del cavallo indigeno siciliano, che si è svolta a Troina, in collaborazione con l’ARA della Sicilia e le Università di Messina e Catania. Con lo studio e la ricerca affidati ai due atenei siciliani si punta a definire con precisione scientifica le caratteristiche genetiche e morfologiche del cavallo indigeno siciliano. Alla rassegna troinese dell’estate scorsa si sono visti 82 esemplari di cavallo indigeno siciliano. I paramenti usati per bardare i cavalli che hanno partecipato alla Fiera Cavalli di Verona si vedono anche sui cavalli e muli della Ddarata, uno dei due pellegrinaggi votivi in onore di San Silvestro, monaco basiliano e patrono di Troina, che si fa nell’ultima settima del mese di maggio di ogni anno. Nino Russo ci spiega che la cavalcatura bardata a festa veniva usata anche per altri scopi. Quando Troina, fino alla metà del secolo scorso, era ancora una società a prevalente economia agricola, c’era un’usanza che rendeva esplicita la posizione di dominio dei proprietari terrieri sui contadini ai quali davano in gestione le loro terre con contratti angarici. Era obbligo del massaro, nel mese di maggio di ogni anno, di andare con le cavalcature bardate in paese a prendere il padrone e la sua famiglia per condurli in campagna in groppa ai cavalli ed ai muli bardati dove soggiornavano l’intero mese di maggio.
Silvano Privitera