Sicilia: Voto anticipato, causerebbe paralisi mortale per economia

PALERMO – “No ad elezioni anticipate. In questo momento di crisi profonda la Sicilia non può permettersele. Andare al voto vorrebbe dire la paralisi della macchina burocratica regionale prima che un nuovo governo riprenda le redini del comando riavviando quanto già messo in moto da questa giunta: la nuova programmazione dei fondi europei, i tavoli per risolvere importanti vertenze quali quello della Fiat e dei Cantieri navali di Palermo. Credo che bisogna guardare oltre gli schieramenti politici pensando esclusivamente al bene, alla sopravvivenza della Sicilia stessa dal punto di vista economico, finanziario e sociale. Penso, dunque, che in un momento come questo non ci possono essere preclusioni verso niente e nessuno. Giusto che sia stata avviata una verifica per accertare se ci siano i pressuposti per riannodare i fili della maggioranza uscita dal voto. Ritengo altrettanto corretto che, prima di prendere in considerazione l’ipotesi di elezioni anticipate, si vagliano anche altre soluzioni aprendo eventualmente a chi ci sta ad appoggiare un governo per il bene della Sicilia”.
Lo ha detto questa mattina l’assessore all’Industria, Marco Venturi, intervenendo a Bagheria ad un incontro dal titolo: “”Crisi economica, il ruolo della Regione per il sostegno alle imprese, alle famiglie, ai territori”, promosso da “Metropoli Est”, un consorzio che raggruppa 15 comuni del circondario.
Secondo Venturi la Sicilia soffre doppiamente: “per la crisi economica mondiale e per la contestuale crisi politico-istituzionale che da troppo tempo affligge la nostra Isola. In un contesto del genere, aggravato da una mancata ventennale programmazione la nostra Isola adesso sconta una crisi a 360 gradi con i grandi gruppo industriali, Fiat, Fincantieri, ma anche St, che si guardano attorno. Parlare di elezioni in questo momento vorrebbe dire anche aprire la porta a queste grande imprese che, in un contesto così incerto, non ci penserebbero due volte a confermare il loro addio alla Sicilia”.
L’assessore all’Industria, imprenditore prestato alla politica, sostiene che occorre realizzare un piano industriale regionale puntando su poche ma vitali direttrici: “industria dell’auto, turismo, agricoltura, grandi infrastrutture. In questi settori il governo deve programmare e far confluire la gran quantità di fondi comunitari e statali per creare vera impresa che produce, e realizzando strade, autostrade e servizi ferroviari che consentano alla Sicilia di potere competere in Europa”.

Salvatore Wladimir Pantaleone