Enna. E’ durato circa due ore l’interrogatorio di Vincenzo Dongarrà ,il geometra di 46 anni, che è stato arrestato nel corso dell’operazione della Guardia di Finanza “Via col vento” assieme ad altre tre persone di Alcamo, Napoli ed Avellino perché accusati di truffa allo Stato nella richiesta di finanziamenti per l’installazione di impianti eolici. Intanto Vincenzo Dongarrà ha comunicato al Gip David Salvucci, che lo ha interrogato per rogatoria, su incarico del collega di Avellino, che coordina le indagini, di essersi dimesso dall’incarico di consulente per quelle 12 società che operavano nel settore della realizzazione degli impianti eolici. Vincnezo Dongarrà è difeso dall’avvocato Francesco Paolo De Simone Policarpo del foro di Palermo. Nel corso dell’interrogatorio Vincenzo Dongarrà ha tenuto a sottolineare di essere totalmente estraneo alla vicenda, nel senso che lui era solo ed esclusivamente il consulente, quello in grado di preparare la documentazione per ottenere i contributi pubblici, e di non sapere delle false certificazioni economiche e false attestazione di proprietà dei terreni su cui venivano installate le pale eoliche. Nella sostanza la documentazione per la richiesta di finanziamento, elaborata dal consulente ennese, partivano sempre sulla base di certificazioni che gli venivano prodotte dalle società interessate, di aver ricevuto sempre dei contratti in forma scritta, attestanti la disponibilità dei suoli, con tanto di contratti di locazione. Nella sostanza non era lui ad occuparsi delle referenze economiche ma i dirigenti delle società e questo dimostrerebbe la sua innocenza ed inoltre nella elaborazione degli impianti i finanziamenti della legge 488 erano per il 10 per cento, il resto era a carico dei soci della società, per cui non c’è stata truffa. A chiusura dell’interrogatorio l’avvocato de Simone ha avanzato richiesta di scarcerazione al Tribunale del Riesame di Napoli, competente per territorio.