Ennese rapina assessore di Ravenna, ‘fermato dalla tecnologia’

RAVENNA – Rapina aggravata, oltraggio a pubblico ufficiale e violenza privata. Di questo dovrà rispondere Salvatore Turrisi, il 42enne siciliano che ieri mattina ha aggredito, rapinato e minacciato l’assessore comunale Pericle Stoppa nel suo ufficio. L’uomo, originario della provincia di Enna dove tuttora ha la residenza, è stato arrestato dalla polizia municipale a Punta Marina Terme verso le 13 e 30.

Gli agenti hanno ristretto le ricerche alla zona della località rivierasca sulla base delle informazioni raccolte nel sistema di indagini che raccoglie i dati sui controlli effettuati in passato dalle diverse forze dell’ordine. “La prima necessità da soddisfare – ha spiegato il comandante Stefano Rossi – era recuperare una fotografia recente dell’uomo”. Per questo gli uomini del comando si sono mossi su due strade: contattando i carabinieri di Enna (per avere la foto della carta di identità) e la polizia di Cesena (dove nel 1994 l’uomo fu denunciato per possesso di stupefacenti).

Una mano importante ai vigili è venuta dalla tecnologia: le auto della Municipale sono dotate di Gps che consente alla centrale di coordinare gli spostamenti sul territorio.

L’uomo è stato trovato dagli agenti dell’aliquota falsi documentali guidata dal commissario Antonio Pozzo seduto su una panchina. Addosso ancora 48 euro dei 110 rapinati all’assessore. Dopo l’arresto è stato trattenuto in cella di sicurezza in piazza Mameli per la notte e questa mattina il pubblico ministero di turno Daniele Barberini ha disposto il trasferimento in carcere in attesa della convalida di fronte al giudice per le indagini preliminari.

Per fugare ogni dubbio, il sindaco è stato chiaro: “Non c’è stato maggiore impegno perché la vittima era un amministratore pubblico. La polizia municipale mette lo stesso impegno di fronte ad ogni episodio, chiunque sia la vittima”.

romagnanoi.it

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