Comune Enna. Consigliere Contino presenta OdG su beni confiscati a mafia

Enna. Il Consigliere indipendente del comune di Enna Giovanni Contino Giovanni, fa presente che tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all’unanimità la legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l’impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.

Oggi quell’impegno rischia di essere tradito. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. E’ facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i soprusi, fino all’intervento dello Stato.

La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni.

Per cui il Consigliere Contino si auspica che con delibera di consiglio comunale si chieda al Parlamento e al Governo Nazionale:

– di ritirare l’emendamento sulla vendita dei beni confiscati alla mafia;
– che si rafforzi l’azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan;
– che s’introducano norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti;
-che i soldi e le risorse finanziarie sottratte alle mafie vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia.