Enna. Contenzioso alloggi popolari: protocollo con Sindacati
Enna-Cronaca - 27/11/2009
Enna. L’Istituto Autonomo per le Case Popolari, così come capita ogni anno, ha iniziato un contenzioso con gli inquilini degli alloggi popolari, con l’obiettivo di cercare di recuperare morosità pregresse dovute e non dovute. I sindacati degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat da una parte, pronti ad affermare principi di equità e giustizia per gli inquilini, e dall’altra parte il Commissario Straordinario, che ha avuto il compito di recuperare somme dovute e necessarie per la sopravvivenza dell’Istituto. I rappresentanti sindacali degli inquilini, convocati a metà ottobre, hanno firmato un protocollo d’intesa nel quale si è concordato di dare il via ad alcuni punti importanti come: a) inviare una lettera agli inquilini morosi, in modo da fare un piano di recupero accettabile, con un anticipo in base alla disponibilità della famiglia, il resto dilazionabile fino a 120 mesi ossia dieci anni; b) richiesta formale a tutti gli amministratori di condomini con quote di proprietà IACP di comunicare tutti i preventivi di spesa per le ristrutturazione dei plessi all’istituto; c) una comunicazione agli inquilini residenti in alloggi IACP in vendita che li stimoli a comprare l’alloggio, che potrebbe cambiare condizioni di acquisto se vi sarà la riforma degli Istituti Autonomi siciliani; d) le prime comunicazioni dovranno essere indirizzate a tutti gli inquilini che superano i 3 mila euro di morosità; e) contattare tutti gli inquilini che, pur essendo in regola con i pagamenti, non hanno versato gli adeguamenti dei canoni, modificati dal D.A. 1112 del 99, perché comunicati agli inquilini dall’Istituto Autonomo case Popolari di Enna dopo 3 anni. I sindacati degli inquilini nutrono delle serie perplessità sull’entità del credito vantato dal Commissario Straordinario Palmeri, e come sia stato possibile farlo lievitare a tale entità, senza intervenire per tempo. Infatti, risultano in atto pochissime procedure giudiziarie nei confronti dei morosi. I rappresentanti sindacali si sono opposti categoricamente a richiedere gli adeguamenti pregressi richiesti, in quanto non sono legittimi e su questo vi sono documenti e approvazioni anche di carattere politico effettuati con una delibera di giunta del 2003, dalla giunta provinciale di Enna che in modo unanime respingeva l’adozione del provvedimento adottato dall’Iacp, e per questo motivo chiese un intervento del Presidente della Regione Sicilia, tanto che il Consiglio di Amministrazione dell’Iacp allora in carica congelò le somme allora previste. La Regione non ha mai risposto alle varie richieste proposte da enti e sindacati. Di fatto le altre province siciliane hanno liquidato la vicenda con concordati e atti alternativi, perché si è accertato che gli istituti di tutta la Sicilia hanno, per i tempi burocratici necessari, per costituire la banca dati necessaria alla messa in funzione della nuova tariffa, impiegato circa tre anni prima di inviare il nuovo canone. Una diatriba che si riapre e che vedrà ancora una volta i sindacati in prima linea a battersi affinché i diritti degli inquilini possano essere affermati, specie in questi tempi di crisi che vedono in provincia aggravare le condizioni di disaggio sociale per gli innumerevoli posti di lavoro che si stanno perdendo.