A Palermo in mostra 70 macchine funzionanti di Leonardo da Vinci
Enna-Cronaca - 04/12/2009
Palermo. I progetti, i disegni, gli schizzi e le minute di Leonardo Da Vinci diventano realtà nella mostra “Il genio di Leonardo” che, dopo aver girato il mondo, è arrivata a Palermo. Settanta macchine, ricostruite con i materiali originali, documentate attraverso l’esposizione di modelli che interpretano i progetti originali e il genio di Leonardo da Vinci, inventore e ingegnere. Non è una semplice mostra di modelli, ma l’esposizione di una serie di macchine, a grandezza reale, che spaziano nei settori più diversi: da quelle volanti a quelle per la guerra, dai dispositivi meccanici all’ingegneria civile. Il tutto trova posto all’interno dei saloni dell’Arsenale Borbonico, Museo del Mare di Palermo.
Le macchine, fedelmente riprodotte dai disegni contenuti nei Codici di Leonardo, sono state ricostruite da abili artigiani sotto la supervisione di esperti ingegneri e rappresentano molto del vasto repertorio di invenzioni leonardesche: la bicicletta, le famose macchine volanti venute fuori dallo studio del volo degli uccelli, i cuscinetti a sfera, una pianola portatile, un rudimentale paracadute. Invenzioni che hanno avuto un ruolo fondamentale nel progresso dell’umanità e che hanno in comune il fatto di essere nate da un’intuizione di Leonardo.
Le macchine esposte all’Arsenale Borbonico di Palermo vengono fuori dallo studio della produzione di Leonardo di cui restano ancora oltre cinquemila pagine di appunti, redatti con la sua inconfondibile scrittura speculare, da destra a sinistra. Una enorme massa di documenti, ritenuta dai ricercatori la più consistente del periodo rinascimentale, ha subito, dopo la morte di Leonardo, molte vicissitudini.
Per ricostruire le attrezzature che fanno parte dell’esposizione palermitana artigiani e ingegneri hanno studiato per anni i dieci codici arrivati a noi:
– Il Codice Arundel. Raccolta rilegata in marocchino di 283 carte di diverso formato, conservata presso la British Library di Londra. Trattati argomenti vari: fisica e meccanica, ottica e geometria euclidea, studi di pesi, di architettura. La maggior parte delle pagine è databile tra il 1478 e il 1518.
– Codice Atlantico. Conservato a Milano presso la Biblioteca Ambrosiana. Il nome è legato alle dimensioni del volume in cui erano tutte le carte erano raccolte. Contiene argomenti di matematica, geometria, astronomia, botanica, zoologia, arti militari. Anche questo è datato tra il 1478 e il 1518.
– Codice Trivulziano. Conservato nel castello Sforzesco di Milano ed è costituito da un fascicolo composto da 55 carte. Oltre a studi di architettura militare e religiosa, sono presenti numerose pagine sugli studi da autodidatta di Leonardo finalizzati a migliorare la sua formazione letteraria. Datato tra il 1487e il 1490.
– Codice sul volo degli uccelli: Si trova nella Biblioteca Reale di Torino ed è composto da 17 pagine databili intorno al 1505. Tratta del volo degli uccelli che Leonardo analizza con un rigoroso approccio meccanico: la funzione dell’ala, la resistenza dell’aria, i venti e le correnti.
– Codice Ashburnham: Conservato a Parigi, presso l’Istituto di Francia; si tratta di due manoscritti che raccolgono soprattutto studi pittorici che Leonardo, con ogni probabilità, eseguì tra il 1489 e il 1492.
– Codici dell’Istituto di Francia: Anche questi si trovano all’Istituto di Francia di Parigi. Costituiti da 12 manoscritti. Sono denominati ciascuno con una lettera dell’alfabeto, dalla A alla M, per un totale di 964 fogli. Vari gli argomenti trattati: arte militare, ottica, geometria, volo degli uccelli, idraulica. La maggior parte delle pagine sono databili presumibilmente tra il 1492 e il 1516.
– Codici Forster. Conservati a Londra, presso il Victoria and Albert Museum. Sono tre manoscritti che raccolgono studi di geometria, pesi e macchine idrauliche elaborati da Leonardo in diversi periodi tra il 1493 e il 1505.
– Codice Leicester (ex Codice Hammer). acquistato nel 1994 da Bill Gates. Manoscritto composto da 36 fogli dedicati in prevalenza a studi di idraulica e moti dell’acqua (1504-1506). Sono presenti anche studi di astronomia.
– Fogli di Windsor. Conservati presso il castello di Windsor e comprendono circa 600 disegni, non rilegati e di differente formato. Contengono studi di anatomia e di geografia, studi di cavalli, disegni, caricature e un gruppo di carte geografiche. Appartengono a diversi periodi della vita di Leonardo, compresi tra il 1478 e il 1518 circa.
– Codici di Madrid. Conservati presso la Biblioteca Nazionale di Madrid, dove furono riscoperti solo nel 1966, sono due manoscritti cartacei rilegati in marocchino rosso. La maggior parte delle pagine raccolgono studi di meccanica databili tra il 1490 e il 1496.
Inoltre le macchine sono funzionanti, è questo ciò che finora ha più attratto il pubblico in giro per il mondo, da qui il valore didattico della rassegna curata a livello nazionale da Modesto Veccia, presidente della Fondazione Anthropos (www.fondazioneanthropos.com), mentre l’esclusivista per la Sicilia è Rosanna Bosco di RDevents. Ed è per questo che gli organizzatori, nelle precedenti edizioni ma anche a Palermo, hanno deciso di dare ampio spazio alle scuole, con visite didattiche dedicate alle scolaresche che verranno ospitate in questo viaggio tra passato e futuro tra i saloni restaurati da circa un anno del Museo del Mare. “Il genio di Leonardo da Vinci – – dice Rosanna Bosco, esclusivista della mostra per la Sicilia -, è un progetto culturale che diventa attrazione turistica ma cosa ancora più significativa un cammino didattico formativo per far conoscere le straordinarie intuizioni che già allora il grande artista scienziato aveva ben chiare nella sua mente, anticipando così di cinquecento l’era moderna. Il nostro obiettivo – continua Bosco -, è rafforzare l’offerta didattica che la mostra propone, organizzando eventi per tutto il periodo, per tutte le fasce d’età, attraverso visite guidate in mostra, laboratori pratici e concettuali, lezioni propedeutiche, progetti e stage formativi, percorsi illustrativi, animati per piccoli e grandi”.
“Il genio di Leonardo da Vinci” che ora fa tappa a Palermo è una mostra itinerante che ha già visitato, a partire dal 2006, diversi Paesi nel mondo:
“Il Genio di Leonardo da Vinci” GUM, Dept. Store, Red Square – Moscow (Russia). maggio-agosto 2006
“Exibicao de um Genio” La Oca, Parque de Ibirapuera, San Paolo (Brazil). febbraio-agosto 2007
“Leonardo da Vinci the Genius” The Metreon, S. Francisco (U.S.A.). luglio 2007 – gennaio 2008
“Exibicao de um Genio” Rio de Janeiro (Brazil). luglio-settembre 2007
“Da Vinci, an exhibition of Genius” Macau Tower (China). Luglio-settembre 2007
“Leonardo da Vinci, o Genio” Palacio de Cristal, Oporto (Portugal). ottobre 2007 – gennaio 2008
“Leonardo da Vinci, o Genio” Museo da Sciencia, Lisbon (Portugal). marzo-luglio 2008
“Da Vinci, el Genio” Espacio Kennedy, Costado Parque Arauco, Santiago (Chile). marzo-maggio 2008
“Da Vinci – The Genius” Abasto Shopping Mall, Buenos Aires (Argentina). giugno-settembre 2008
“Leonardo da Vinci, o Genio” Madeira Magic, Funchal (Portugal). settembre-dicembre 2008
“Da Vinci, an exhibition of Genius” VAM, Budapest (Hungary). gennaio-giugno 2009
“Da Vinci, an exhibition of Genius” Museum of Science and Industry, Portland (Oregon). gennaio-giugno 2009
L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 5 dicembre al 15 aprile, tutti i giorni dalle 9 alle 13 e il venerdì, sabato e domenica anche dalle 19 alle 23. Costo del biglietto 7,50 euro (ridotto 5 euro) con visita della mostra del Museo del museo Mare inclusa.
LEONARDO DA VINCI, UNA VITA PER LA SCIENZA E L’ARTE
Leonardo nasce ad Anchiano di Vinci, in provincia di Firenze, il 15 aprile 1452. Figlio illegittimo del notaio ser Piero da Vinci, sua madre era una certa Caterina che non fu mai esattamente identificata e che non compare nelle notizie biografiche di Leonardo, tanto da dare una giustificazione morale a quel senso di solitudine che animerà sempre la sua vita. Fin da giovane vennero notate le sue straordinarie capacità nella pittura, che superavano quelle dei suoi maestri, ma il suo carattere e la solitudine lo portarono spesso a lasciare incompiute alcune delle opere su cui era impegnato. Opere incompiute che destano particolare interesse per lo studio di quella tecnica così diversa e mai usata, superficialmente chiaroscurale, che sarà alla base della pittura di Leonardo (“sfumato leonardesco”).
Fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, anatomista, letterato, musicista e inventore. Considerato l’uomo più intelligente di tutti i tempi, colui che attraverso le sue opere, passando dalla pittura alla musica, dalla scienza all’invenzione di oggetti che per quei tempi erano inimmaginabili. Oggetti le cui strutture sono state ricostruite attraverso i molti disegni riguardanti l’urbanistica, l’architettura, la fabbricazione di strumenti di guerra, gli studi sul volo degli uccelli, le ricerche sui sottomarini, la sistemazione degli alvei dei fiumi del Milanese. Leonardo è sinonimo della Gioconda, ma anche dell’Ultima cena, dell’Uomo vitruviano, della Macchina volante. Annotava le sue innumerevoli creazioni e idee in alcuni manoscritti con quel suo modo di scrivere mancino e al contrario che poteva essere letto solo con l’ausilio di specchi.
Nel 1516 si trasferisce in Francia portando con se la Monnalisa e dove, il 2 maggio 1519, muore tra le braccia del suo discepolo prediletto, Francesco Melzi, al quale lascia in eredità i suoi manoscritti, disegni e strumenti come aveva espressamente disposto nel testamento, steso il 23 aprile di quello stesso anno.
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