Una mappa dei luoghi che raccontano la Sicilia

Una mappa dei luoghi che raccontano la Sicilia e costituiscono la sua memoria culturale: Maria Grazia Cucinotta, Nino Frassica, Loredana Cannata e Marcello Mazzarella ne sono i “padrini”.
La mappa sarà inserita nelle cartografie GPS dei navigatori satellitari

Per Maria Grazia Cucinotta il luogo del cuore è il santuario di Tindari con la Madonnina nera davanti alla quale si inginocchiava da bambina; per Nino Frassica, le spiagge di Galati Marina, nel Messinese, dove lui giocava da ragazzino; la bionda attrice di fiction tv Loredana Cannata vorrebbe invece adottare “l’angolo tra via IV novembre e corso Vittorio Veneto a Catania dove nel 1921 la giovane antimilitarista Maria Occhipinti si sdraiò per terra per impedire ai giovani di partire per il fronte”; per l’attore Marcello Mazzarella, il luogo dell’anima è il Castello di Venere, a Erice, “dove si giocava a pallone…” Posti che fanno spesso parte dell’infanzia di ciascuno, ma anche luoghi a cui si è legati per un ricordo preciso, un affettuoso pensiero, persino un profumo o un sapore: da queste sensazioni parte il nuovo progetto del Centro Regionale di Restauro, la “Carta regionale dei Luoghi dell’identità e della memoria” che ha già ricevuto l’appoggio di uomini della cultura e dello spettacolo: oltre agli attori presenti ieri a Catania, anche Leo Gullotta e il fisico Antonino Zichichi. Faranno parte di una nutrita schiera di “padrini” dei luoghi siciliani, pronti a proporli, sponsorizzarli, promuoverli nel mondo. Ed è lo stesso Mazzarella a lanciare la proposta di avviare dei centri di scrittura creativa con gli attori, legati ai posti, teatri, palazzi, isole.
Con questo progetto il Centro regionale di Restauro lancia una sfida: raccontare l’Isola attraverso una vera e propria mappa da scorrere facendo intersecare l’uno sull’altro itinerari diversi. I luoghi del gusto incontrano quelli della mitologia, le case dove sono nati personaggi celebri, oggi scomparsi, camminano di pari passo ai posti dove sono fioriti celebri miti. E ancora, i luoghi della fiction si scontrano con quelli di fatti celebri. E tutti finiranno nelle cartografie GPS dei navigatori satellitari. La sfida del Centro di Restauro investe i siciliani, chiamati a fornire spunti o allungare una lista che, a primo impatto, “denuncia” già oltre ottocento luoghi. Sempre i siciliani vengono così spinti a proteggere, salvaguardare e controllare posti che sono parte integrante della memoria dell’Isola. E’ già pronto un itinerario completo della Valle del Belice che investe tutte le due diramazioni: storia, leggenda, gusto, declinate in percorsi differenti che si intersecano l’un l’altro. Ma sono in fase di definizione anche itinerari tematici sui luoghi del Fuoco, del Viaggio, delle Battaglie navali, delle Leggende, della Scrittura, tutti percorsi che potranno essere integrati e completati con le notizie e le informazioni fornite dai siciliani e non solo.
“Il progetto della Carta Regionale dei Luoghi dell’Identità e della Memoria prevede che, a partire dalla loro conoscenza, tutela e valorizzazione, si attui un modello innovativo di uso e gestione consapevole del paesaggio siciliano pienamente condiviso dalla comunità – interviene l’assessore Lino Leanza -. Il Centro di restauro è un istituto d’eccellenza il cui lavoro non deve assolutamente andar disperso”.

“L’intento è quello di giungere ad una specifica Certificazione di Qualità di Luogo dell’Identità e Memoria che il sito potrà sì guadagnare, ma che di certo dovrà mantenere – spiega il direttore del Centro Regionale di restauro, Guido Meli -. Ma attenzione: l’intento non è quello di moltiplicare il numero di vincoli, ibernando l’Isola in un teatro della memoria, ma di definire indicazioni idonee, da utilizzare all’interno dei piani urbanistici e di assetto del territorio, sulla linea dei Piani di gestione per i siti Unesco”.

Si può partire alla ricerca della storia, delle leggende, delle semplici dicerie, ripercorrere i passi dei viaggiatori illustri dell’800 o scoprire la spiaggia del “Postino”. Oppure perdersi dietro a sapori, a profumi, musica. La Sicilia non è seconda a nessuno per immagini e scoperte. Da Capo Granitola, a Mazara del Vallo, dove nell’827 sbarcò la flotta araba, alla spiaggia di Gela che nel 1943 registrò l’arrivo degli Americani, dalla Taormina sabbiata di Wilhelm Von Gloeden alla culla in cui nacque Vincenzo Bellini, a Palazzo Gravina Crujllas, a Catania. Sempre da Taormina, dall’Hotel San Domenico, passarono Truman Capote, Andrè Gide, Jean Cocteau, mentre ad un tavolino del bar Mazzara si sedeva ogni pomeriggio Giuseppe Tomasi di Lampedusa per scrivere brani del Gattopardo. Salendo a Bisacquino (Pa), in via San Cono si scopre la casa natale di Frank Capra mentre ai Quattro Pizzi dell’Arenella, a Palermo, vivevano i Florio e nella surreale Abbazia di Thélema fiorivano i riti del mago Crowley. L’albero Falcone connota una tragedia, come anche la cancellata di Villa Garibaldi, a piazza Marina vicino alla quale fu ucciso Joe Petrosino. Ci sono i luoghi del lavoro – le carbonaie del bosco della Miraglia (Me), le neviere dell’Etna di Monte Finocchio, la Fornace Penna di Scicli (Rg) – e quelli dell’artigianato come la ditta Fratelli Cimino, ad Agrigento, specializzata nella fabbricazione di organi a canne. E i percorsi del gusto, che passano dal convento Benedettino di S. Michele di Mazara per i muccunetti, dalla pasticceria Savia di Catania per i cannoli, fino alla locanda Majore di Chiaramonte Gulfi frequentata da Sciascia, Bufalino e Fiume, fino a “Filippino”, il ristorante di Lipari ai cui tavoli sedette Monet. E se è fin troppo facile rintracciare tutti i luoghi letterari delle novelle di Pirandello, ecco arrivare baldanzosi ai siti delle inossidabili avventure del commissario Montalbano di Camilleri.
Tutti luoghi che adesso avranno un “padrino” celebre che cercherà di far valere nel mondo l’identità della Sicilia.

La Carta regionale dei Luoghi dell’identità e della memoria è un progetto in continuo aggiornamento, finanziato dal P.O.R. Sicilia 2007-2013, che fornirà spunti per viaggi culturali, nuovi percorsi turistici che si sovrapporranno l’uno sull’altro, ipotesi di salvaguardia del territorio, manifestazioni culturali mirate. Il progetto del Centro regionale di restauro prevede anche il coinvolgimento delle scuole, con impegni mirati, un Premio biennale per scuole e istituzioni impegnate nell’iniziativa, la realizzazione di un navigatore satellitare dedicato al patrimonio siciliano dell’identità e della memoria. E un marchio DOC, una vera e propria Certificazione di Qualità di Luogo dell’Identità e Memoria, che il sito potrà guadagnare, ma di certo dovrà mantenere. Il progetto della Carta regionale dei Luoghi dell’identità e della memoria è coordinato da Guido Meli e Roberto Garufi, il gruppo di progettazione è completato da Anna Maria Daniela Coco, Teresa Ferlisi, Angela La Placa e Lucia Ventura Bordenca.

Finora sono stati individuati oltre ottocento luoghi così suddivisi:
I luoghi del mito e delle leggende, I luoghi del sacro, I luoghi degli eventi storici. I luoghi delle personalità storiche e della cultura, I luoghi storici del lavoro, I luoghi storici del gusto, I luoghi del racconto letterario, televisivo e filmico.

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redazione-vivienna