TROINA. Se i circa mille dipendenti dell’Oasi non ricevono da sette mesi le retribuzioni, non è una questione che riguardi solo loro. Se si escludono quelli che lavorano alle dipendenze della pubblica amministrazione, impiegati pubblici ed insegnanti, gli altri ceti, in modo particolar modo commercianti ed artigiani, avvertono i morsi della crisi. “L’anno scorso, già nei primi giorni nel mese di dicembre, avevo venduto una quantità considerevole di panettoni. Oggi, invece, i panettoni sono allineati negli scaffali e li rimangono, perché sono pochissimi quelli che li comprano”, ci ha detto un commerciante, che ci ha confidato, tra l’altro, di aver abbandonato il progetto di espansione della sua attività in paese, con questi chiari di luna. Nella stessa mattinata di ieri, un altro commerciante, che vende gadget ed oggetti da regalo, ci ha detto, che rispetto all’anno scorso, ha venduto molo di meno, circa il 40% in meno, e teme, per i prossimi mesi, un ulteriore peggioramento al punto tale che ha messo nel conto di chiudere la sua attività a gennaio. L’Oasi ha una forte presa sull’economia locale. Se i troinesi hanno raggiunto nei decenni precedenti un certo benessere, oltre alle rimesse degli emigrati, lo devono anche all’Oasi. Ma come hanno scritto nel loro libro”Sociological and economic change in the peasant society of Troina, Sicily”, pubblicato negli anni 90 negli Usa, disponibile solo in lingua inglese, i due sociologi Clifford J Jansen e Anton J Jansen, “Oasi is at the same time an asset and source on insecurity for local economy” (L’Oasi è allo stesso tempo risorsa e fonte di insicurezza per l’economia locale). Questi due studiosi, che pur avendo lo stesso cognome non sono parenti, hanno fatto di Troina, nel corso degli anni, uno dei loro oggetti privilegiati di studio. Sono stati a Troina negli 1963-1964 e poi nel 1989 per studiare l’evoluzione di Troina da paese ad economia contadina ad economia post industriale, senza aver attraversato la fase intermedia dell’industrializzazione. Hanno scritto pagine illuminanti sul futuro di Troina che, alla luce dell’attuale situazione di grave difficoltà economica, sono state premonitrici. Ecco cosa ha scritto Anton Jansen sulle basi della prosperità di Troina: “ Quando, nel 1989, ho rivisitato Troina, dove ho avuto occasione di soggiornarvi per 6 mesi negli anni 1963-1964 prendendo parte ad un’ampia ricerca, sono stato colpito dall’enorme crescita del benessere accompagnata alla quasi eliminazione della precedente economia contadina. Troina sembrava essere stata toccata dalla bacchetta magica di una fata benevola mentre dormiva un lungo sonno di 25 anni. Ma le sarà concesso di restare in riposo per altri 25 anni?”. Sono passati quasi 20 anni, da quando Anton poneva questa domanda, e Troina sta ora vivendo un brutto risveglio.
Silvano Privitera