“Dopo due giorni di visita nei territori occupati dei parlamentari di diversi gruppi del parlamento europeo, inviati come osservatori in Palestina per verificare le condizioni in cui vivono i palestinesi, nella delegazione di cui faccio parte, si sono visti negare l’accesso a Gaza”.
E’ quanto dichiara Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico, inviato in delegazione assieme ad altri parlamentari in veste di osservatore. “La singolare decisione israeliana ha seguito di sole due ore l’approvazione da parte del consiglio dei Ministri dell’unione europea, dall’adozione delle conclusioni sullo status di Gerusalemme Est. L’Ue ha finalmente deciso che gli israeliani debbono arretrare ai confini precedenti l’occupazione del 1967. Questo documento è stato scritto e oggi ci sarà una conferenza stampa a Gerusalemme, in cui si chiederà un intervento più incisivo nei confronti del governo israeliano da parte della comunità europea”.
Crocetta sostiene di avere evitato delle tensioni diplomatiche svolgendo il proprio ruolo di osservatore e con i parlamentari della delegazione. “Auspico adesso – continua l’eurodeputato – nell’intervento dell’Alto commissario Ue per la Politica Estera, Catherine Ashton, di concerto ai governi degli stati cui appartengono i parlamentari ( Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Grecia, Cipro) affinché si mobilitino per consentire tale visita. La situazione dei territori occupati è in aperta violazione dei diritti umani, abbiamo potuto verificare che diversi palestinesi vengono cacciati dalle loro abitazioni per essere occupate dagli israeliani che ricevono l’appoggio del governo. Occorre lavorare per il processo di pace, ma questo si può avere soltanto se vengono rispettati i diritti dei palestinesi ad avere la casa, ad avere lo Stato. I fatti di oggi – conclude Crocetta- sicuramente, mentre aprono una grande speranza, non fanno sperare bene di fronte a una volontà di Israele di lavorare per il riconoscimento dello stato indipendente palestinese”.
Francesca Scaglione