AIES. Nasce la rete delle fattorie sociali in Sicilia
Enna-Cronaca - 14/12/2009
L’AIES Sicilia (Associazione Italiana Educazione Sanitaria) indice un seminario per domani, che si svolgerà a Palermo presso la sede dell’Assessorato alla Sanità in Piazza Ottavio Ziino alle ore 9,30. Un incontro che segna una tappa significativa del percorso che vedrà la nascita ufficiale della rete delle fattorie sociali in Sicilia. A sostenere il progetto saranno presenti i due vice-presidenti nazionali delle rete fattorie sociali, Anna Ciaperoni e Carlo De Angelis, Lillo Alaimo, Vice presidente Aiab, Francesco Di Giovanni, presidente regionale CNCA. I lavori del seminario intitolato “Promozione della salute e inclusione sociale” saranno aperti dalla dott.ssa Antonella Bullara (Dirigente Generale dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia).
“La nascita della rete delle fattorie sociali in Sicilia” afferma Salvo Cacciola (Presidente Regionale AIES Sicilia) “è il risultato di un percorso di formazione e di lavoro dell’Associazione Italiana Educazione Sanitaria – Sicilia, del CNCA (Coordinamento Nazionale delle Comunità d’Accoglienza) Sicilia, dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB) e da diverse associazioni di genitori di persone diversamente abili, nonchè di un gruppo di aziende agricole che hanno scelto la produzione biologica. I seminari che abbiamo svolto a Noto, il 3 e 4 aprile 2009 e a Nicolosi il 2 ottobre 2009, hanno reso possibile la costituzione del nucleo promotore della rete delle fattorie sociali che condivide un linguaggio comune e una progettualità”.
“Le fattorie sociali in Sicilia – aggiunge Cacciola – intendono essere una rete di persone, associazioni, imprese agricole impegnate per la promozione della salute, per l’inclusione sociale e lo sviluppo sostenibile. E’ opportuno precisare che l’agricoltura sociale trova le sue radici più remote nelle forme di solidarietà e nei valori della reciprocità, gratuità e mutuo aiuto che contraddistinguono le aree rurali. Le prime iniziative di inserimento occupazionale di persone a rischio di emarginazione sociale si ebbero in Italia già a metà degli anni Settanta del secolo scorso dai movimenti per l’abolizione dei manicomi, per la lotta alla tossicodipendenza e della denuncia dela condizinone carceraria”.
La scelta delle fattorie sociali come supporto a percorsi terapeutico-riabilitativi o come strumento per favorire inserimento lavorativo e inclusione sociale è espressione di quella peculiare caratteristica che rende l’azienda agricola un contesto inclusivo di soggetti fragili grazie anche alle diverse modalità di esecuzione di un processo produttivo che tengano conto non solo della massimizzazione di un parametro economico, ma soprattutto di quei risultati a carattere sociale come la partecipazione attiva ai lavori di persone svantaggiate.
Le fattorie sociali si avvalgono anche dell’esperienza delle biofattorie didattiche che svolgono attività informativa rivolta al mondo della scuola. Le aziende agricole della rete delle fattorie sociali si caratterizzano proprio perché mettono al centro del processo produttivo l’uomo con le sue capacità.
Luana Tarquinio